Accordo per la gestione sostenibile dei suoli: l’Italia non firma

Accordo per la gestione sostenibile dei suoli: l’Italia non firma

68 ministri dell’Agricoltura all’Argentina allo Zambia, dal Bangladesh all’Ucraina, dalla Polonia alle Seychelles, per non dimenticare Germania, Francia, Regno Unito, Russia, Canada ma tra i quali non figura l’Italia hanno firmato un documento comune per sancire l’esigenza di tutelare i suoli e diffondere su larga scala un loro utilizzo sostenibile.

L’accordo è stato presentato a fine gennaio in occasione del 14° Forum Globale per l’Alimentazione e l’Agricoltura (GFFA) organizzato come ogni anno a Berlino. Un appuntamento ormai consueto per discutere ad alto livello le questioni relative alla politica agroalimentare.

“Il documento GFFA pone le basi per il nuovo Global Soil Partnership Action Framework 2022-30″ spiega Luca Montanarella, presidente del Panel Tecnico della Global Soil Partnership. “Il monitoraggio dei suoli e dei dati è fondamentale per un’azione concreta sul campo”.

Le raccomandazioni che i ministri fanno ai rispettivi governi e alle istituzioni internazionali competenti sono contenute in un comunato finale. In esso si sottolinea l’importanza che i Paesi siano consapevoli dello stretto legame tra salute dei suoli, clima e sicurezza alimentare. Un auspicio che, durante la conferenza era stato lanciato anche dal direttore generale della Fao, Qu Dongyu. “I Paesi devono assumere impegni più forti verso una gestione sostenibile del suolo”, aveva ammonito Qu.

E l’eco delle sue preoccupazioni si ritrova nel documento finale: “Terreni sani sono fondamentali per combattere le sfide globali del tempo, in particolare per l’adeguata produzione di cibo nutriente e sicuro, la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’arresto della perdita di biodiversità”.

Le conclusioni del Forum sottolineano poi che tali traguardi possono essere raggiunti unicamente attraverso un approccio olistico. Questioni ambientali, economiche e sociali non possono essere disgiunte, se si vuole fare in modo che l’agricoltura offra un contributo positivo al raggiungimento degli SDG (i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Onu per il 2030).

fonte: resoilfoundation.org