6/9 Xylella: la Corte di giustizia Ue condanna l’Italia per inadempimento

6/9 Xylella: la Corte di giustizia Ue condanna l’Italia per inadempimento

Complottisti di ogni genere hanno ostacolato se non impedito di fare le cose giuste per difendere il Salento e l’Italia dal flagello della Xylella.

Così l’Italia, secondo quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Ue, per non aver applicato le misure obbligatorie Ue per impedire il diffondersi del batterio vegetale da quarantena xylella fastidiosa responsabile del disseccamento rapido degli ulivi in Puglia, è stata condannata per inadempimento.

Un ricorso della Commissione Ue contro ritardi e mancanze nelle ispezioni e nell’abbattimento delle piante infette da parte delle autorità nazionali è stato accolto dall’organismo di giustizia.

Attenzione: la sentenza riguarda solo le azioni intraprese o meno entro il 2015. Perciò per gli anni seguenti potrebbe arrivare una seconda sentenza di condanna con la specifica della multa da pagare.

Nel 2016 la Corte di giustizia aveva già dichiarato la validità, sotto il profilo del diritto dell’Unione, delle misure di eradicazione, che prevedevano azioni di diversa intensità secondo aree delimitate. In particolare, una zona infetta, delimitata a nord da una fascia di 20 km, a sua volta confinante con una zona cuscinetto dove la lotta al batterio prevede l’abbattimento anche delle piante sane nel raggio di 100 metri.