14/ Agricoltura: la riforma del PAC slitta al 2023

14/ Agricoltura: la riforma del PAC slitta al 2023

Con il 1° luglio 2020 è arrivato il Via libera del Consiglio alla proroga, fino alla fine del 2022, dell’attuale quadro di regole della Politica Agricola Comune, compreso il prolungamento dei Programmi di sviluppo rurale. La riforma della PAC, quindi, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023.

I 27 hanno raggiunto un’intesa con il Parlamento europeo per continuare a sostenere gli agricoltori europei nell’ambito dell’attuale quadro giuridico della Politica Agricola Comune (PAC) fino alla fine del 2022, anziché fino alla fine del 2021 come inizialmente proposto dalla Commissione europea. Dal 1° gennaio 2023 entrerà invece in vigore la PAC riformata, insieme al nuovo delivery model basato sui Piani strategici nazionali.

L’estensione delle norme attuali per altri due anni ha l’obiettivo di garantire la prevedibilità delle regole e la continuità del sostegno finanziario agli agricoltori UE duramente colpiti dalla crisi Covid-19.

Riforma PAC rinviata al 2023

Il 31 ottobre scorso, alla luce dello stato dell’arte dei negoziati sulla nuova PAC, la Commissione europea ha proposto un regolamento transitorio, per estendere fino alla fine del 2021 la validità del quadro attuale. Già allora era infatti evidente che non sarebbe stato possibile completare i negoziati sul Quadro finanziario pluriennale e sulla prossima generazione di programmi di finanziamento UE in tempo perchè i Piani strategici nazionali fossero operativi dal 1° gennaio del 2021.

Dal momento che il negoziato sul QFP e sulla riforma della PAC è ancora in corso, che la Commissione UE dovrà tradurre l’accordo in atti legislativi e che gli Stati membri hanno bisogno di tempo per sviluppare i rispettivi Piani strategici nazionali, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno concordato di estendere le regole in vigore per due anni.

In questo modo, l’UE potrà continuare a finanziare i Programmi di sviluppo rurale e ad assicurare i pagamenti diretti alle imprese agricole fino alla fine del 2022, garantendo una transizione senza intoppi alla nuova PAC dal 2023.

Il testo negoziato da PE e Stati membri è già stato approvato dalla commissione speciale Agricoltura del Consiglio e dovrà essere confermato dalla plenaria del Parlamento. L’adozione definitiva del regolamento transitorio da parte del Consiglio, però, potrà arrivare solo una volta formalizzato l’accordo sul bilancio UE 2021-27.

Bilancio UE 2021-2027: aumentano i fondi per la PAC

De Castro: garantita continuità dei fondi PAC

“Abbiamo vinto il braccio di ferro che ci opponeva alla Commissione europea”, il commento del coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro. L’accordo, sottolinea, “ci permette di dare certezze ai nostri agricoltori e alle nostre aree rurali, che avranno la possibilità di programmare i loro piani aziendali per i prossimi anni”.

“Il periodo transitorio di due anni – prosegue De Castro – ci permetterà anche di completare diversi programmi operativi di sostegno a vari settori strategici per l’Italia, quali l’apicoltura, l’olio d’oliva e la viticoltura, così come rafforzare le misure di gestione del rischio, abbassando dal 30 al 20% le soglie minime di perdita per l’attivazione dei fondi mutualistici contro le avversità climatiche e dello strumento di stabilizzazione del reddito aziendale”.