Stop al glifosato non è approvato dalla Commissione Ambiente della UE

Stop al glifosato non è approvato dalla Commissione Ambiente della UE

Il 24 ottobre la commissione Ambiente della UE ha votato sul progetto di relazione sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, una proposta pubblicata dalla Commissione il 22 giugno 2022, che comprende obiettivi a livello dell’UE per ridurre del 50 % l’uso e il rischio di pesticidi chimici entro il 2030, in linea con le strategie dell’UE “Dal produttore al consumatore” e sulla biodiversità.

La proposta mira a ridurre l’uso e il rischio dei pesticidi chimici e a promuovere l’uso di alternative ai pesticidi chimici. Nell’ambito della commissione Ambiente sono stati presentati 2959 emendamenti e le commissioni AGRI e DEVE hanno adottato pareri.

La Commissione ha bocciato la proposta di mettere al bando l’uso del glifosato, presentata il 24 ottobre presentata da Maria Arena, a nome del gruppo S&D, Marie Toussaint, per il gruppo Verdi/ALE e Anja Hazekamp, per il gruppo della Sinistra, in cui si chiedeva alla Commissione europea di ritirare la propria proposta di ri-autorizzazione del pesticida per ulteriori 10 anni.

Pareri contrastanti in Italia.

L’Italia ha votato sì il 13 ottobre alla ri-autorizzazione del glifosato e la posizione del nostro governo è stata ribadita dal ministro  Francesco Lollobrigida che nei giorni scorsi ha affermato: “Siamo contrari all’abrogazione del suo utilizzo perché il sistema potrebbe non reggere. Va proibito nella fase di essiccazione”. “Il glifosato può essere utilizzato anche come prodotto per velocizzare l’essicazione delle erbe o di altri vegetali, non solo come erbicida”, spiega Francesco Romizi, responsabile relazioni esterne di Isde (Medici per l’Ambiente)-Italia. “In Italia da alcuni anni, non si usa il glifosato per l’essiccazione, per esempio, del grano, ma non è giusto affermare che il glifosato non usato per l’essiccazione è sicuro”, continua Romizi, “numerose ricerche indipendenti collegano il glifosato a malattie degenerative, causate da alterazioni del sistema endocrino e al cancro”. “Vietare completamente il glifosato è tecnicamente possibile ed economicamente fattibile considerato che esistono alternative non chimiche molto più sicure per tutti i principali usi noti degli erbicidi”, aggiunge Romizi. (fonte: Il Fatto Quotidiano)