Siccità: dal Mase decreto con gli strumenti per fronteggiare emergenza nazionale

Siccità: dal Mase decreto con gli strumenti per fronteggiare emergenza nazionale

Il Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2023 ha approvato un decreto-legge che introduce “Disposizioni urgenti per la prevenzione e il contrasto della siccità e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche.”

“La crisi idrica in atto ha bisogno di interventi forti. Con il decreto sulla siccità approvato in Consiglio dei ministri, il governo sceglie di fronteggiare con tutti gli strumenti possibili questa vera emergenza nazionale”. Lo afferma il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.

“Il provvedimento – osserva il Ministro – imprime una svolta alla governance del settore idrico, con l’istituzione di una Cabina di Regia dei ministeri competenti e di un Commissario straordinario nazionale”.

Le misure previste:

– un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche che rinvia al modello PNRR;
– l’aumento dei volumi utili degli invasi;
– la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito;
– il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo;
– l’introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.

“Tra le norme proposte dal MASE – specifica Pichetto –   c’è anche la costituzione, dell’Osservatorio distrettuale permanente sugli utilizzi idrici, che accompagnerà con dati aggiornati il governo integrato della risorsa acqua”.

Arriverà quindi  la nomina di un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2023 e potrà essere prorogato fino al 31 dicembre 2024. Il Commissario realizzerà, in via d’urgenza, gli interventi indicati dalla Cabina di regia e svolgerà ulteriori funzioni, tra le quali:
– la regolazione dei volumi e delle portate degli invasi,
– la verifica e il coordinamento dell’adozione, da parte delle regioni, delle misure previste per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi,
– la verifica e il monitoraggio dell’iter autorizzativo dei progetti di gestione degli invasi finalizzati alle operazioni di sghiaiamento e sfangamento,
– l’individuazione delle dighe per le quali risulta necessaria e urgente l’adozione di interventi per la rimozione dei sedimenti accumulati nei serbatoi,
– la ricognizione degli invasi fuori esercizio temporaneo da finanziare nell’ambito delle risorse del “Fondo per il miglioramento della sicurezza e la gestione degli invasi”.
Il Commissario, in caso di perdurante inerzia nella realizzazione degli interventi e delle misure elencate da parte dei soggetti responsabili, potrà essere indicato dal Presidente del Consiglio dei ministri, previa delibera del Consiglio dei ministri e sentito il soggetto inadempiente, al fine di adottare, in via sostitutiva, gli atti o i provvedimenti necessari o di eseguire i progetti e gli interventi.