Recovery fund: slittano le riforme ma si spendono i soldi

Recovery fund: slittano le riforme ma si spendono i soldi

Gli investimenti previsti dal Recovery fund e dal PNRR dovrebbero andare di pari passo con l’entrata in vigore delle riforme, sul fisco come sulla concorrenza, che ne sono premessa per la spesa e dovrebbero contribuire a spingere la crescita economica.

Invece già adesso si stima che i primi bandi per avviare le opere finanziate col Recovery Fund potrebbero arrivare per la fine di agosto, ma dei provvedimenti propedeutici promessi per scritto all’Europa il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani ha lasciato intendere che se ne parlerà in una data imprecisata del prossimo settembre.

Ufficialmente e/o ufficiosamente, la doppia materia (concorrenza e fisco) con una maggioranza di governo troppo estesa e con opinioni contrastanti è  difficile da conciliare.

Ci sono posizioni di rendita e/o monopolio che non vorranno cedere il passo a provvedimenti che potrebbero davvero far crescere l’Italia e spingere il Pil dove vale la pena di aver fatto tutta questa massa di debito pubblico. Pensiamo a farmaci piuttosto che energia, o alle concessioni autostradali riguardo alla concorrenza.

Sul fisco, occorre conciliare la volontà di ridurre le tasse ai redditi medio-bassi e alle imprese, senza compromettere le casse pubbliche, la pioggia di agevolazioni, gli ammortizzatori sociali e le pensioni.