Neanche la pandemia ferma il consumo di suolo: esempi Roma e Milano

Neanche la pandemia ferma il consumo di suolo: esempi Roma e Milano

Il Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” è un prodotto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che assicura le attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo.

Il Rapporto, insieme alla cartografia e alle banche dati di indicatori allegati, fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare l’impatto del consumo di suolo sul paesaggio e sui servizi ecosistemici.

Dal rapporto emerge che «Tra il 2006 e il 2020 nell’Area Metropolitana di Milano sono stati consumati 2153,2 ettari di territorio, mentre nell’area del Comune di Roma, il consumo di suolo ha riguardato 2023,66 ettari». Quindi, poco meno di 130 ettari di suolo consumato separano  la capitale d’Italia dall’Area metropolitana di Milano.

A Soil4life  sottolineano che «In questi 14 anni, in cui il tema del consumo di suolo ha cominciato ad assumere una notevole importanza non solo sotto il profilo scientifico e ambientale, ma anche e soprattutto, sociale e politico, gli ettari di suolo consumati per far posto alla crescita delle aree edificate delle due principali città italiane non si è mai fermato, neanche con l’emergenza Covid. Oltre 123 gli ettari consumati nella Capitale tra il 2019 e il 2020, mentre nell’Area Metropolitana di Milano, nello stesso periodo, sono stati impermeabilizzati 93,54 ettari di suolo. Complessivamente la percentuale di suolo ormai perso nel Comune di Roma è pari al 24 per cento del totale con un consumo procapite di 108 metri quadrati per abitante. Nella Città Metropolitana di Milano la percentuale scende al 32%. Nel periodo 2012-2020 l’incremento di consumo di suolo a Roma è stato di 697 ettari. A Milano salgono a 978».

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La scelta del confronto tra il Comune di Roma e l’Area metropolitana nasce da due considerazioni di fondo: «Roma e Milano sono due città molto diverse tra loro con una storia diversa e con confini amministrativi differenti. Il Comune di Milano è molto più piccolo di quello di Roma, sia in termini di superficie che di popolazione. Per avere un aggregato simile a quello del Comune di Roma, almeno in termini di dimensioni, occorre guardare all’Area Metropolitana di Milano, almeno così come è definita all’interno dei confini dell’ex Provincia di Milano».

Michele Munafò, dirigente di ricerca e responsabile scientifico per Ispra del progetto Soil4Life, spiega che poi c’è un’altra considerazione da fare: «Guardando i dati emerge chiaramente come la gran parte del consumo di suolo degli ultimi 15 anni si concentri, nel caso della Città Metropolitana di Roma, all’interno dei limiti del comune centrale (quasi la metà, con una tendenza alla crescita negli ultimi anni), mentre la situazione opposta si verifica a Milano, dove il 90% del consumo dello stesso periodo avviene nei comuni di cintura e non nel comune capoluogo (che negli ultimi due anni ha un consumo di suolo bassissimo, con un’evidente tendenza alla riduzione). Nei due comuni le percentuali di superfici già consumate sono molto diverse (Milano 58%, Roma 23,5%). Per questo a Milano (Comune) il poco suolo naturale rimasto andrebbe tutelato con molta attenzione. Basti pensare che nella città lombarda ogni residente ha oggi a disposizione poco più di 50 mq di aree non consumate, a fronte dei 350 mq per abitante disponibili invece nella capitale».

Commentando entrambi i rapporti, il presidente di Legambiente Stefano Ciafani, ha evidenziato che «La legge contro il consumo di suolo è una riforma non rinviabile, prevista anche dal PNRR, e l’Italia la aspetta da troppi anni. Ora occorre impedire che la ripresa post-pandemica inneschi dinamiche speculative ai danni dei suoli liberi, cosa che stiamo già osservando nelle nostre campagne con la proliferazione di capannoni per la logistica e l’e-commerce. Il suolo è centrale per la transizione ecologica: occorre introdurre una speciale tutela per i suoli intatti, siano essi di foresta, di pascolo o zone umide, perché oggi sappiamo che questi sono i più preziosi giacimenti di carbonio organico e biodiversità del nostro Paese».

Il rapporto è corredato da una video inchiesta che racconta le diverse problematiche che investono il tema della gestione e del contenimento del consumo di suolo nelle due città italiane. Con Luca Montuori, assessore all’urbanistica del Comune di Roma è stato approfondito il tema della pianificazione del territorio, della rigenerazione e della difficoltà da parte delle realtà locali di poter mettere in atto interventi in mancanza di leggi ad hoc. Tra i campi coltivati a grano Vaprio d’Adda con Francesco De Marchis del Comitato “no alla logistica” si mostrano le aree che saranno presto coinvolte da una nuova ondata di consumo di suolo. Con Paola Nugnes, senatrice della Repubblica, si è parlato della necessità di una legge che freni il consumo di suolo e favorisca la rigenerazione urbana. Damiano Di Simine, di Legambiente coordinatore scientifico del progetto Soil4life, ha mostrato come nell’area di Porta Romana e del Quartiere Symbiosis, sia in corso un importante progetto di rigenerazione urbana ad opera del Comune di Milano. Daniela Masotti dell’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (Ersaf) nelle immagini ha mostrato l’area dell’ex ecomostro dei Mondiali di Italia ‘90 che oggi è un bellissimo parco suburbano.

fonte SNPA/greenreport.it