Lombardia: niente più vincoli sull’agricoltura verticale

Lombardia: niente più vincoli sull’agricoltura verticale

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una legge che incentiva l’agricoltura verticale e, più in generale, l’agricoltura urbana, vale a dire l’agricoltura in città e di città, in un’ottica di sostenibilità, di risparmio di risorse e di lotta agli sprechi.

Cos’è l’agricoltura verticale.

L’agricoltura verticale viene realizzata al chiuso, all’interno di stanze attrezzate, e le coltivazioni sono alloggiate su più piani.

Per questo motivo si definisce una modalità di coltivazione che minimizza il consumo di suolo. E altrettanto vale per il consumo di acqua: si ricorre ad una soluzione composta da acqua e minerali.

La “vertical farming” non richiede l’uso di pesticidi e fertilizzanti e, avvenendo al chiuso, non è soggetta alle intemperie o al variare delle stagioni.

Massima resa con il minimo impiego di risorse per un nuovo settore che crescerà fino al 2026, secondo le stime, con un tasso medio annuo del 20%.

E il provvedimento della Regione Lombardia accelererà la crescita dal momento che permette di aprire un’azienda agricola verticale anche su terreni non inquadrati come agricoli.

Il progetto ha precise finalità:

– contribuire al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, di rigenerazione urbana, di risparmio energetico, resilienza ai cambiamenti climatici e incremento del tasso di approvvigionamento degli alimenti a “chilometro zero”;

– sostenere le produzioni agricole ottenute con tecniche di coltivazione convenzionali o innovative e in particolare con l’agricoltura verticale, gli orti urbani attrezzati, pubblici o asserviti, le coperture verdi degli edifici e la realizzazione di infrastrutture verdi multifunzionali negli insediamenti urbani, dell’area metropolitana e periurbani;

– riconoscere il ruolo economico, sociale, ambientale e culturale delle aree agricole periurbane e dell’agricoltura che vi si esercita.

Questi alcuni degli interventi che modificheranno le abitudini alimentari e di approvvigionamento, grazie alle nuove norme in materia di agricoltura urbana, periurbana e metropolitana, contenute nel provvedimento.

“Il progettosi legge nel comunicato stampa – vuole rappresentare il contributo di Regione Lombardia al raggiungimento di questi obiettivi globali, promuovendo, accanto a forme convenzionali e tradizionali di agricoltura, anche coltivazioni innovative (acquaponica, idroponica e aeroponica) e testimonia la volontà di sostenere le nuove forme di agricoltura, le nuove forme di produzione di cibo ponendosi ancora una volta in posizioni di avanguardia ed innovazione”.