Italia quasi tutta ma non tutta arancione: chi rimane rosso il 12 aprile?

Italia quasi tutta ma non tutta arancione: chi rimane rosso il 12 aprile?

A partire da lunedì 12 aprile l’Italia dovrebbe passare quasi tutta in zona arancione, ma rimarranno alcune regioni in rosso: Campania, Puglia e Valle d’Aosta, cui rischia di aggiungersi la Sardegna e con la Calabria in bilico. La decisione finale è attesa dopo la lettura dei dati del consueto monitoraggio settimanale dell’Iss e del ministero della Salute sull’andamento della pandemia di coronavirus.

Saranno quindi cinque le Regioni che sperano di uscire dalla zona rossa: a partire da Lombardia, seguita a ruota da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, mentre Toscana e Piemonte dipendono dalla situazione delle strutture sanitarie.

Nuove possibilità per chi passa in zona arancione:

  • gli spostamenti, dalle 5 alle 22, sono liberi all’interno del comune
  • riaprono negozi, parrucchieri, centri estetici
  • tornano a scuola anche gli alunni di seconda e terza media, mentre quelli delle superiori sono in presenza – a rotazione – per almeno il 50% e fino a un massimo del 75%
  • sono permesse le visite all’interno del comune a una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno tra le 5 e le 22, in massimo 2 persone (oltre a under 14 e persone disabili o non autosufficienti).

Incertezze su passaggi alla zona gialla

Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia, Veneto: alcuni di loro, tutti in fascia arancione, avrebbero già maturato dati da fascia gialla. E i relativi governatori sarebbero in pressing sul ministero della Salute per una riapertura a maglie più larghe senza attendere il 30 aprile, scadenza dell’ultimo decreto.

Addirittura i dati di Umbria e Molise farebbero pensare alla possibilità di passare in fascia bianca

Riaperture per ristoranti, musei, teatri e cinema

I ristoratori – se riapriranno – lo faranno a condizioni molto stringenti dopo il 20 aprile. L’ipotesi che dovrebbe essere sottoposta agli esperti del Comitato tecnico scientifico sarebbe di consentire l’apertura a pranzo con orario ridotto per evitare di allungarsi all’ora dell’aperitivo e provocare assembramenti fuori dai locali. Si pensa anche di rinnovare l’esenzione dalla tassa per chi ha spazi all’aperto (esclusi, almeno nella prima fase, i bar). Su musei, teatri e cinema i protocolli erano già stati preparati in vista della riapertura del 27 marzo, salvo il ripensamento consigliato dall’ultimo peggioramento della crisi pandemica. Si spera di farli partite, anche qui, dopo il 20 aprile.