DL Asset: nuove risorse per sostenere i nostri agricoltori e pescatori

DL Asset: nuove risorse per sostenere i nostri agricoltori e pescatori

Il decreto approvato oggi, 5 ottobre, in via definitiva alla Camera interviene con provvedimenti che interessano il mondo dell’agricoltura e della pesca, che sono nell’ambito di controllo del Masaf, il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Il ministro Francesco Lollobrigida lo ha illustrato.

“Il via libera al Dl Asset conferma come le attività rurali e della pesca siano considerate dal nostro governo un asset primario. Diamo risposte concrete e rafforziamo le filiere italiane, mettendo nuove risorse per sostenere i nostri agricoltori e i nostri pescatori. Abbiamo anche in questa occasione previsto interventi mirati. Viene istituito un apposito fondo da 500 mila euro a sostegno dei consorzi e delle imprese del comparto acquacoltura per contrastare la diffusione del granchio blu, che vanno a sommarsi ai 2,9 milioni di euro stanziati ad inizio agosto. Queste cifre si aggiungeranno ai 10 milioni di euro che arriveranno con un apposito decreto del Masaf. In totale oltre 13 milioni di euro per fronteggiare questo fenomeno. Inoltre, le risorse per le imprese vitivinicole colpite dalla peronospora passano da 1 a 7 milioni di euro”.

In particolare, il Dl Asset, per quanto riguarda le misure destinate al settore vitivinicolo per il contrasto alla peronospora, privilegia le imprese agricole che, in coerenza con le buone pratiche previste dalla PAC e con riguardo alla loro tipologia, dimostreranno di aver sostenuto costi finalizzati a trattamenti preventivi di contrasto agli attacchi di peronospora.  Per il prossimo biennio, vista anche la necessità di smaltire il vino prodotto lo scorso anno, viene permesso di utilizzare quello prodotto nell’anno precedente, purché almeno il 70% delle uve utilizzate siano state vendemmiate nell’annata 2023. L’obiettivo è quello di andare incontro ai produttori che affrontano il problema degli eccessi di stoccaggio.

Il decreto approvato oggi in via definitiva alla Camera interviene sui calendari venatori, riconoscendo alle Regioni la possibilità di modificare modi e tempi per la caccia di determinate specie, in seguito al parere del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale oltre che dell’ISPRA per il quale si introduce una tempistica certa.
“Approvate anche delle modifiche alle sanzioni relative alla normativa sull’utilizzo delle munizioni contenenti piombo nelle zone umide, in particolare nella fase di spostamento da un’area all’altra – ha aggiunto il ministro -. Il calendario venatorio deve essere pubblicato dalle Regioni entro il 15 giugno di ogni anno e deve indicare, per ciascuna specie di fauna selvatica cacciabile, il numero massimo giornaliero di capi, di cui è consentito il prelievo”.

“L’attività venatoria è legittima e regolata da leggi dello Stato. Cittadini che contribuiscono economicamente alle attività di ripopolamento e volontariamente a quelle di bio-regolamentazione. Dopo nove anni ho ricostituito il Comitato Faunistico Venatorio, che ho già convocato nel mese di settembre, come luogo naturale di confronto tra i soggetti interessati per elaborare proposte utili a regolare questa attività e il suo svolgimento. Con le modifiche al settore previste dal Dl Asset garantiamo il rispetto dell’ambiente e delle diverse attività che vi si possono svolgere”, ha concluso il ministro Lollobrigida.