Covid-19: nuove restrizioni in arrivo per il periodo natalizio

Covid-19: nuove restrizioni in arrivo per il periodo natalizio

Si è riunita questa mattina a Milano la Cabina di Regia sotto la guida del presidente del Consiglio Mario Draghi, comprendente i capi delegazione dei partiti, il coordinatore del Cts Franco Locatelli e il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. Sono state prese delle decisioni per il periodo natalizio che potrebbero avere impatto anche sugli eventi in generale.

E’ stata programmata una riunione del Consiglio dei ministri alle 17 di questo pomeriggio, che dovrebbe confermare questa e altre decisioni prese nell’ambito della lotta alla recrudescenza della pandemia, che ha registrato 36.000 nuovi casi di contagio nelle ultime 24 ore.

Secondo il governo, va presa “ogni precauzione possibile” per fermare la pandemia e l’attacco aggressivo che viene portato dalla cosidetta “Variante Omicron” che ha aperto “una fase nuova” della pandemia e terrà sotto scacco le feste natalizie degli italiani.

Nel ventaglio dei nuovi interventi ci sono:

  1. Mascherine
    Secondo le prime indescrizioni dalla cabina di regia, sembra che le forze politiche abbiano deciso per l’obbligo di mascherina all’aperto anche in zona bianca. Inoltre, sarebbe previsto l’obbligo di FFP2 in cinema, teatri e per eventi sportivi, nonché sui mezzi di trasporto, anche in TPL. Proprio per questo, il governo sta valutando di introdurre prezzi calmierati per questo tipo di dispositivo di sicurezza.
  2. Durata Green pass e anticipo terza dose
    Sempre da indiscrezioni della cabina di regia, sembra ci sia accordo anche su una nuova riduzione della durata del green pass: dall’1 febbraio varrà 6 mesi e non più 9. Una decisione strettamente collegata a quella che arriverà dall’Aifa nelle prossime ore: l’anticipo del booster da 5 a 4 mesi e l’estensione della terza dose anche ai 12-18enni. Il certificato, ha sottolineato Draghi “è diventato un pò enfaticamente uno strumento di libertà” e, invece, bisogna fare i conti con il calo della protezione dei vaccini dopo 6 mesi.
  3. Ristoranti, bar e e feste all’aperto
    Fonti di governo fanno sapere che, fino al 31 gennaio, si prevede l’estensione dell’obbligo di green pass rafforzato (2G solo per vaccinati e guariti) alla ristorazione al chiuso anche al banco. Inoltre, si vieta il consumo di cibi e bevande, al chiuso, in cinema, teatri e per eventi sportivi. Quanto alle feste all’aperto e disciplina per discoteche, sale da ballo e luoghi simili, la cabina di regia avrebbe stabilito che fino al 31 gennaio ci sara’ il divieto di eventi e feste che implichino assembramenti all’aperto.
  4. Tampone per le feste di Capodanno
    Per poter partecipare ad una festa in un locale o per andare a ballare in discoteca tra il 28 e il 31 dicembre bisognerà aver fatto la terza dose del vaccino oppure avere l’esito negativo di un tampone se si è ancora in attesa del booster. Sarebbe questo l’orientamento emerso dalla cabina di regia sulla questione dei tamponi per i vaccinati. E non è escluso, neanche da Draghi, che potrà farli gratuitamente come chiedono diverse forze politiche, per non penalizzare chi ha seguito le indicazioni del governo. Ma sul tavolo del Cdm potrebbe esserci un’altra opzione: l’esclusione dei tamponi antigenici per ottenere il green pass. Si tratta in ogni caso di unì tema molto problematico, perché andrebbe ad impattare su diversi ambiti e in primis sul mondo del lavoro.
  5. Feste in famiglia.                                                                                                Dal Governo non dovrebbero arrivare le raccomandazioni sul numero di commensali a tavola per il pranzo di Natale o il cenone della vigilia. E, più in generale, per le altre occasioni di festa in cui, in famiglia o tra amici, si sta tutti insieme a tavola.
  6. Super Green pass nei luoghi di lavoro.                                                L’ipotesi sarebbe quella di escludere il tampone antigenico dagli strumenti che consentono di ottenere il certificato, rendendo, di fatto, obbligatorio il vaccino per andare a lavorare. L’obiettivo, sempre secondo quanto si apprende, sarebbe quello di ‘recuperare’ quei 2,3 milioni di italiani tra i 40 anni e l’età pensionabile che non si sono vaccinati.
  7. Vaccinazione per tutti.                                                                                   Il premier sembra invece escludere uno dei temi più controversi, l’obbligo di vaccino per tutti, che però “resta sullo sfondo”. Ma allo stesso tempo fa capire che ci sarà l’estensione ad altre categorie “in tempi brevissimi”. Quali siano le categorie, spiegano fonti di governo, saranno i risultati della flash survey ad indicarlo. Se la prevalenza di Omicron è sopra il 20% è probabile che l’obbligo possa scattare in tutti i luoghi di lavoro. Con percentuali inferiori, invece, potrebbe essere esteso a chi lavora a contatto con il pubblico o a tutti i dipendenti della Pubblica amministrazione.  Al momento dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici sono rimasti senza obbligo in 950mila. Per tutti gli altri – dipendenti della scuola, sanità, forze dell’ordine- l’obbligo vaccinale è già realtà. Ma sul tavolo c’è anche un’ipotesi molto forte: estendere il super green pass a tutti i luoghi di lavoro per ‘recuperare’ quei 2,3 milioni di italiani tra i 40 anni e l’età pensionabile che non sono vaccinati.
  8. Palestre, piscine, musei.                                                                                Il governo valuta la possibilità di introdurre il Green pass rafforzato per piscine, palestre, musei, centri termali e benessere, sale bingo. E’ quanto si apprende da fonti dell’esecutivo, al termine della cabina di regia.
  9. E’ molto probabile che si tornerà ad un uso massiccio dello smart working.

fonte: Il Giorno.