Agrifish: raggiunto accordo sui regolamenti della PAC. Via libera alla condizionalità sociale

Agrifish: raggiunto accordo sui regolamenti della PAC. Via libera alla condizionalità sociale

Il Consiglio Agrifish Ue di Lussemburgo ha dato il via libera definitivo alla proposta di riforma della Politica agricola comune post 2020, dopo tre anni di trattative e in seguito all’intesa trovata nel Trilogo tra le tre istituzioni europee venerdì scorso a Bruxelles.

A darne l’annuncio il 28 Giugno è il sito ufficiale del Mipaaf tramite un comunicato stampa.

Il Ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, ha sottolineato che siamo di fronte a una riforma completa della politica agricola comune, su cui è stato raggiunto un importante punto di incontro. I motivi di soddisfazione dell’architettura generale del pacchetto di compromesso sulla PAC, si legge nel comunicato, sono superiori ai punti su cui si potevano trovare soluzioni migliori, soprattutto sul piano della semplificazione e della competitività dell’intero settore agricolo. La competenza adesso passa agli Stati membri e ai produttori agricoli i quali possono trarre beneficio dalla nuova PAC. Lo step successivo sarà quello di costruire i piani strategici nazionali che incentrati sulla semplificazione: non bisogna incrementare la burocrazia! La Condizionalità sociale è sicuramente uno dei punti qualificanti della nuova PAC, insieme agli interventi previsti per la transizione ecologica del nostro sistema agroalimentare.

Sostanziali passi in avanti sono stati raggiunti nel settore climatico-ambientale con particolare riferimento al sostegno finanziario per strumenti di gestione del rischio che potranno utilizzare fino al 3% dei pagamenti diretti e dei fondi dello sviluppo rurale. La nota del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha, inoltre, specificato che la nuova architettura verde, ad oggi uno dei punti più discussi all’interno dell’intero pacchetto, sarà basata su condizioni ambientali che gli agricoltori devono rispettare e su misure volontarie supplementari nel quadro di entrambi i pilastri; un approccio basato sull’efficacia in base al quale gli Stati membri devono riferire annualmente in merito ai progressi compiuti.

La nuova Pac coprirà il periodo 2023-2027; fino ad allora continuerà ad essere applicato l’accordo transitorio concordato nel 2020.Gli Stati membri avranno tempo fino al 31 dicembre 2021 per presentare i loro progetti di piani strategici nazionali all’approvazione della Commissione.

 

Varata nel 1962, la politica agricola comune (PAC) rappresenta, così come riportato sul sito della Commissione Europea, una stretta intesa tra agricoltura e società, tra l’Europa e i suoi agricoltori. La PAC è una politica comune a tutti i paesi dell’Unione europea, gestita e finanziata a livello europeo con risorse del bilancio dell’UE e persegue i seguenti obiettivi:

  • sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività agricola, garantendo un approvvigionamento stabile di alimenti a prezzi accessibili,
  • tutelare gli agricoltori dell’Unione europea affinché possano avere un tenore di vita ragionevole,
  • aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali
  • preservare le zone e i paesaggi rurali in tutta l’UE,
  • mantenere in vita l’economia rurale promuovendo l’occupazione nel settore agricolo, nelle industrie agroalimentari e nei settori associati.

La PAC interviene in primo luogo fornendo sostegno al reddito attraverso pagamenti diretti  per  garantire la stabilità dei redditi e ricompensa gli agricoltori per un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e la fornitura di beni pubblici normalmente non pagati dai mercati, come la cura dello spazio rurale. In secondo luogo, adotta misure di mercato per far fronte a congiunture difficili, come un improvviso calo della domanda per timori sanitari o una contrazione dei prezzi a seguito di una temporanea eccedenza di prodotti sul mercato e mette in atto misure di sviluppo rurale con programmi nazionali e regionali per rispondere alle esigenze e alle sfide specifiche delle zone rurali.

Erika Iannello