A fine luglio il simposio FAO si interroga su suolo e nutrizione

A fine luglio il simposio FAO si interroga su suolo e nutrizione

La FAO organizza il Global Symposium on Soils for Nutrition tra il 26 e il 29 luglio in formato virtuale. Il titolo è di per sè chiarissimo:  ” I suoli, dove il cibo inizia “.

Il simposio riunirà scienza e politica per esaminare lo stato e le sfide della fertilità del suolo in relazione a alimentazione delle colture, degli animali e dell’uomo. Gli esseri umani, come le piante e gli animali, hanno bisogno di cibo sufficiente per sopravvivere. Ma il cibo deve essere sicuro e nutriente non solo per fornire energia e nutrienti di base, ma anche per prevenire le malattie e l’assunzione di tossine nocive. Circa il 95% del nostro cibo proviene dal suolo, che ha una capacità naturale di sostenere la crescita delle piante fornendo loro nutrienti attraverso la soluzione del suolo.

Gli obiettivi principali del Simposio sono rivedere lo stato dell’arte sul ruolo della fertilità del suolo nel fornire cibo sufficiente, di alta qualità, sicuro e più nutriente per persone, animali e piante meglio nutriti. Il simposio dovrebbe identificare le lacune critiche nella conoscenza e fornire la base per la discussione tra i responsabili politici, i produttori alimentari, gli scienziati, l’industria dei fertilizzanti, i professionisti e altre parti interessate sulla creazione di soluzioni in grado di fornire sistemi agroalimentari più nutrienti per una migliore salute umana e benessere nel rispetto dell’ambiente. 

“Il suolo è la base di tutta la vita sulla terra” spiega Alzbeta Klein, direttore generale dell’Associazione internazionale fertilizzanti. “La salute del suolo è alla base dei sistemi alimentari sostenibili e della sicurezza alimentare per tutti. Dobbiamo riconoscere il ruolo centrale di suoli sani come risorsa fondamentale per la nutrizione, lo sviluppo economico, il cambiamento climatico e mezzi di sussistenza resilienti, e valutarli di conseguenza”.

Nel documento preparatorio all’evento FAO si ricorda infatti che “circa il 95% dei nostri nutrienti alimentari proviene da suoli che hanno una capacità naturale di sostenere le colture e le erbe foraggere fornendo loro nutrienti contenuti nel suolo. Ma, quando raccogliamo queste colture, rimuoviamo anche i nutrienti dal terreno. Li possiamo sostituire con fertilizzanti organici e inorganici. Il loro uso corretto può infatti  promuovere la produzione di biomassa e contribuire ad aumentare la materia organica del suolo e la salute del suolo. Tuttavia, il loro uso improprio ed eccessivo aumenta il cambiamento climatico globale, il degrado del suolo e delle risorse idriche e potenziali danni alla salute umana, animale e dei terreni”.

Qualche dato, ricordato nel documento FAO: “la somma delle perdite globali di azoto (escluse le emissioni oceaniche) rappresenta una perdita di risorse per un valore di circa $ 200 miliardi di dollari all’anno. Inoltre, i costi per la salute umana e l’impatto sugli ecosistemi acquatici e terrestri ammontano a $ 400-4000 miliardi di dollari all’anno a causa dell’uso eccessivo e improprio dell’azoto”.

Lo squilibrio nutritivo è stato identificato come una delle dieci principali minacce al suolo che influiscono sulla salute del suolo a livello globale. Lo squilibrio dei nutrienti porta con sé devastanti effetti ambientali, sociali ed economici. “Anche se nel 2020 sono state usate 195 milioni di tonnellate di fertilizzanti e il tasso di applicazione annuale aumenta del 2% ogni anno, la fame colpisce ancora 768 milioni di persone e aumenta del 16% rispetto al 2019” aggiungono i ricercatori FAO.