Recovery, in agosto arrivano i prefinanziamenti Ue

Recovery, in agosto arrivano i prefinanziamenti Ue

Sono 16 i Piani nazionali di ripresa e resilienza che hanno ottenuto il via libera definitivo.

12 in occasione dell’Ecofin del 13 luglio (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna) più 4 nella riunione del 26 luglio (Croazia, Cipro, Lituania e Slovenia).

I primi a concludere con l’Esecutivo UE le convenzioni di sovvenzione e gli accordi di prestito otterranno a breve la quota di prefinanziamento, pari al 13% dei fondi assegnati ai rispettivi Recovery Plan.

Nel caso dell’Italia si tratta di circa 25 miliardi di euro, a fronte dei 191,5 miliardi previsti a titolo del Recovery and Resilience Facility.

“I primi pagamenti dei pre-finanziamenti sono previsti ad inizio agosto, ma non posso dare più dettagli sui diversi Stati” che ne saranno beneficiari:lo ha detto una portavoce della Commissione Ue.

“La Commissione ha fatto di tutto per accelerare il processo. Il regolamento prevede che dopo l’accordo sul finanziamento e sul prestito la Commissione ha 60 giorni per l’esborso, ma abbiamo fatto di tutto per accelerare la procedura e fare in modo che i soldi siano trasferiti entro alcuni giorni e non due mesi”, ha aggiunto.

Il periodo di esame del piano di  ripresa e di resilienza da parte della Commissione Europea è stato  prolungato fino alla fine di settembre. Lo dice la portavoce  dell’esecutivo Ue per l’Economia Veerle Nuyts, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.

“Lavoriamo in modo costruttivo – afferma la portavoce – per concludere l’esame del piano di qui alla fine di settembre. Dopo uno scambio di  lettere il periodo di valutazione è stato prolungato. L’Ungheria non  si è opposta” alla richiesta della Commissione, conclude.

Il piano dell’Ungheria avrebbe dovuto essere approvato entro il 12  luglio, ma ci sono problemi sul fronte delle misure anticorruzione. Per prorogare il periodo di esame serve un accordo tra lo Stato membro e la Commissione, che comunque è in posizione di forza perché tocca a  lei approvarlo.