12/7 Emersione e regolarizzazione lavoro irregolare italiano e straniero

12/7 Emersione e regolarizzazione lavoro irregolare italiano e straniero

Al Ministero delle politiche agricole si è svolto un incontro in cui è stato fatto il punto della situazione sugli effetti della nuova normativa per l’emersione e la regolarizzazione del lavoro irregolare italiano e straniero

“Oltre 100mila persone sono uscite dalla condizione di irregolarità grazie alla nostra norma. Circa 18mila sono quelle del settore agricolo. Risultati importanti che vanno ancora rafforzati, ma che andrebbero anche confrontati con le politiche degli anni precedenti, Se penso alle stime che ci dicono che i decreti Salvini hanno portato più di 130 mila persone in condizione di invisibilità, la differenza appare enorme”.

Questo il commento della Ministra Teresa Bellanova al termine dell’incontro con Ministero dell’Interno, Ministero del Lavoro, associazioni, sindacati, organizzazioni agricole, sullo stato dell’arte della norma finalizzata all’emersione e alla regolarizzazione del lavoro irregolare italiano e straniero.

“Il confronto di oggi con associazioni, sindacati, organizzazioni anche agricole sull’operatività della regolarizzazione è stato molto positivo”, prosegue la Ministra Bellanova. “In molti hanno segnalato un dato rilevante: le imprese e i lavoratori che chiedono informazioni sono molti di più delle domande ad oggi arrivate e moltissimi da settori non inclusi”.

Inoltre, conclude Bellanova, “il confronto oggi è stato utile anche per superare alcuni ostacoli interpretativi, che potranno così portare allo sblocco di ulteriori domande. Conoscere il costo del contributo forfettario, ad esempio, non è un dettaglio da poco. Abbiamo potuto condividere con le associazioni anche la notizia della firma del Decreto Flussi, che contiene un’importante novità per l’agricoltura. Per la prima volta le organizzazioni agricole avranno una quota dedicata di 6000 unità che potrà essere gestita con priorità. Un’altra forma di collaborazione e di corresponsabilità per puntare sul lavoro agricolo di qualità”.