10/8 I cambiamenti climatici: quanto ci costano?

10/8 I cambiamenti climatici: quanto ci costano?

di Eduardo Lubrano. Quanto ci costano i cambiamenti climatici è una domanda alla quale si può dare una risposta a differenza di quella che chiede quanto costa lo sviluppo sostenibile. E la cui risposta rafforza l’urgenza di agire subito.

Il World Economic Forum (WEF) di Davos ha valutato i rischi climatici per la prima volta tra i primi 5 rischi globali per ordine di importanza. Il clima estremo è anzi valutato come quello numero uno in termini di possibilità. In questa classifica seguono nell’ordine il fallimento delle politiche climatiche, le catastrofi naturali, la perdita della biodiversità e i disastri ambientali provocati dall’uomo.

Facciamo due conti

In realtà ne basta uno di conto. Perché tutte le analisi, per esempio quella del World Economic Forum come quella del National Bureau of Economic Research, prevedono che da qui al 2100 se non si inverte totalmente il senso di marcia, il PIL pro capite globale potrebbe crollare del 7,22%. L’agenzia di rating Moody’s scrive che  se la temperatura media globale dovesse salire di 1,5 °C al di sopra dei livelli preindustriali, il costo per l’economia globale sarebbe di 54 trilioni di dollari nel 2100. Se il riscaldamento arrivasse a di 2 °C, il costo potrebbe raggiungere 69 trilioni di dollari.

Il 2100 è lontano? Va bene allora ecco quello che è successo negli Stati Uniti: i danni da eventi climatici è costato tra i 300 ed i 500 miliardi di dollari all’anno negli ultimi cinque anni.

Quanto costano all’Italia i cambiamenti del clima?

C’è un rapporto “Gli impatti economici dei cambiamenti climatici in Italia” – di Massimo Tavoni e Francesco Bosello –  che fa parte  parte della “Relazione sullo stato della Green Economy 2019nel quale la fotografia scattata dagli autori è piuttosto drammatica. Secondo Tavoni e Bosello infatti, a partire dal 2050 in poi il costo del cambiamento climatico per l’Italia sarà pari all’8,5% del PIL, cioè ben sette volte più alto rispetto a quello stimato in precedenza (circa 1 o 2% del Prodotto Interno Lordo).

I cambiamenti del clima avranno ripercussioni pessime anche sulle disuguaglianze economiche già particolarmente evidenti da noi che aumenteranno del 16% nel 2015 e del 61% nel 2080. Nel rapporto si scrive che, la temperatura ideale per garantire espansione economica dovrebbe essere intorno agli 11,5 gradi. “Tuttavia, se guardiamo alla mappa dell’Italia, vediamo che la temperatura è molto variabile tra il Nord e il Sud del Paese e che già oggi in alcune regioni la temperatura media supera tale valore, comportando una riduzione della crescita economica come conseguenza degli impatti dei cambiamenti climatici”.

I rischi concreti che stiamo già correndo

Il World Economic Forum Global Risks Perception Survey 2019–2020 ha illustrato nel dettaglio a cosa stiamo andando incontro già oggi. Perdita di vite umane, dovuta a disastri naturali e agli effetti sulla salute: a rischio soprattutto le categorie più deboli, come le donne e bambini e le persone più povere.

Danni agli ecosistemi: negli oceani – sempre più caldi, più acidi e più soggetti a tempeste – sono in pericolo ecosistemi marini come le barriere coralline; ghiacciai e calotte glaciali si fondono, allagando gradualmente le aree geografiche più basse. Tra gli effetti della fusione del permafrost c’è anche il rischio di un rilascio di carbonio che avrebbe conseguenze senza precedenti.

Crisi sempre più gravi legate al cibo e all’acqua, perché con i cambiamenti climatici continua a diminuire la resa delle colture e ad aumentare la siccità. Migrazioni, dovute a effetti dei cambiamenti climatici come eventi meteo estremi, innalzamento del livello dei mari o conflitti.

Crescenti tensioni geopolitiche: i cambiamenti climatici mettono in pericolo l’accesso a risorse che prima venivano gestite in comune e l’acqua diventerà un elemento sempre più critico per il mantenimento della pace. Secondo l’Onu, nel 2017 l’acqua è stata un importante fattore di conflitto in ben 45 Paesi nel mondo.

Impatti economici: dal punto di vista dell’economia, gli effetti dei cambiamenti climatici hanno già provocato danni pesantissimi. Solo nel 2018 si stima che i disastri naturali abbiano causato una perdita di 165 miliardi di dollari.

Rischi per i mercati finanziari: anche le banche centrali riconoscono sempre di più come i cambiamenti climatici siano un pericolo per il mercato globale. Con eventi meteo più estremi e più frequenti, le assicurazioni potrebbero diventare inaccessibili, o semplicemente non disponibili, per individui e aziende.  Effetti sul commercio e sul lavoro, dovuti alla distorsione dei prezzi e all’interruzione di catene di approvvigionamento.

Fonte: Eduardo Lubrano – Impakter.it