Welfare, Bonus Anziani: come ottenere gli 850 euro della prestazione universale

Welfare, Bonus Anziani: come ottenere gli 850 euro della prestazione universale

Il decreto legislativo che attua la legge delega per l’autosufficienza, approvato dal Consiglio dei ministri il 25 gennaio, rappresenta un passo significativo nell’ambito delle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questa legge, originariamente varata il 23 marzo 2023 con il numero 33, è stata definita come una pietra miliare dalla viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci.

Secondo la viceministra, questa legge promuove un nuovo modello di welfare per le persone anziane, caratterizzato da maggiore inclusività, semplicità e giustizia. La sua attuazione è stata attesa per anni e si prevede che porti a significativi miglioramenti nelle politiche sociali e nell’assistenza alle persone anziane, fornendo loro maggiore sostegno e autonomia.

Il testo introduce una serie di misure volte a prevenire la fragilità e favorire la salute degli anziani in Italia, con particolare attenzione all’invecchiamento attivo. Considerando che ci sono circa 14 milioni di anziani (over 65) nel paese, di cui 3,8 milioni non autosufficienti, queste politiche mirano a migliorare la qualità della vita per questa parte della popolazione.

Le misure proposte coinvolgono quasi tutti i ministeri e spaziano su diversi settori, come la sanità, l’assistenza sociale, il turismo, la formazione e la mobilità. Alcuni esempi di politiche incluse nel testo sono:

  1. Telemedicina: Introduzione di servizi di telemedicina per consentire agli anziani di accedere facilmente alle cure mediche da remoto.
  2. Co-housing: Promozione di soluzioni abitative condivise per gli anziani, come il co-housing, che favoriscono la socializzazione e riducono l’isolamento.
  3. Assistenza sociale: Potenziamento dei servizi di assistenza sociale per fornire supporto agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie.
  4. Turismo lento: Promozione di iniziative di turismo adattate alle esigenze degli anziani, incoraggiando viaggi e esperienze che favoriscono il benessere e la socializzazione.
  5. Formazione informatica: Offerta di programmi di formazione informatica per gli anziani al fine di migliorare le loro competenze digitali e favorire l’inclusione digitale.
  6. Contrasto all’isolamento: Implementazione di strategie per contrastare l’isolamento sociale degli anziani, attraverso iniziative comunitarie e interventi mirati.
  7. Adozione di animali domestici: Promozione dell’adozione di cani e gatti da parte degli anziani, riconosciuti per il loro contributo al benessere psicologico e alla compagnia.
  8. Promozione della mobilità: Incentivazione dell’uso dei trasporti pubblici da parte degli anziani, garantendo loro maggiore accessibilità e facilità negli spostamenti.

Queste misure riflettono un approccio olistico alla cura e al benessere degli anziani, considerando le loro esigenze fisiche, sociali e psicologiche, e mirano a garantire loro una vita dignitosa e soddisfacente nella fase della terza età. Per gli anziani più fragili, il decreto stanzia 500 milioni di euro per il biennio 2025-2026: è l’assegno mensile di accompagnamento che diventerà «assegno di assistenza».

Complessivamente, il sostegno è composto da una quota fissa monetaria pari a 531,76 e da una quota integrativa (l’ assegno di assistenza vero e proprio) per l’aquisto di servizi e contratti, pari a 850 euro: l’ammontare complessivo della prestazione universale arriva quindi a 1.380 euro mensili.

Questa misura è per il momento a livello sperimentale e destinata a persone dagli 80 anni d’età in su, con un bisogno assistenziale gravissimo (certificato dall’Inps) e un reddito Isee inferiore a 6 mila euro e titolari di un’indennità di accompagnamento. Viene stimata una platea di 25 mila persone.

Gli 850 euro possono essere utilizzati per l’acquisto di servizi di cura e assistenza del beneficiario e contratti: serviranno quindi a remunerare persone che si occupano della cura dell’anziano (badanti o caregiver) o strutture dove la persona è presa in cura. L’assegno di assistenza si cumula all’assegno di inclusione. Ma è invece in alternativa agli assegni per contratti e servizi già erogati in alcune regioni d’Italia: si dovrà scegliere quale assegno avere.

L’erogazione del contributo, che spetta all’Inps verso tutti i beneficiari, parte dal primo gennaio 2025 e termina il 31 dicembre 2026. È in via sperimentale ma l’obiettivo è farlo diventare strutturale. L’emanazione del decreto appena approvato, che tornerà nel Consiglio dei ministri dopo l’esame delle commissioni parlamentari e della Conferenza unificata, dovrà avvenire entro 45 giorni.