Togliere le mascherine? forse ma meglio tenerle a portata di naso

Togliere le mascherine? forse ma meglio tenerle a portata di naso

A partire da oggi 28 giugno, con l’’Italia finalmente tutta bianca e per la prima volta dopo 262 giorni, è possibile togliersi la mascherina all’aperto.

Lo stop è stato reso possibile dalla discesa dei contagi, dei ricoveri e dei decessi, segna così un ulteriore passo verso la normalità, ma è comunque soggetto a revoca al controllo di una potenziale recrudescenza virale.

L’ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza ha comunque fissato dei criteri che non prevedono di accantonarli completamente e di tenere la mscherina a… portata di naso.

Le mascherine andranno infatti portate con sé per utilizzarle nel momento in cui si dovessero creare situazioni di assembramento nei mercati, nelle fiere, nelle code.

La protezione continua ad essere fortemente raccomandata per soggetti fragili e immunodepressi e per coloro che stanno loro accanto. Inoltre rimane secondo i protocolli in vigore l’obbligo di indossarle sui mezzi pubblici e negli ambienti sanitari.

Contro la variante Delta i vaccini non possono bastare da soli, meglio continuare ad essere cauti” ha dichiarato il consulente del Ministero della Salute walter Ricciardi.

Per questo bisogna continuare ad indossare la mascherina quando non è possibile mantenere le distanze o si è in un luogo al chiuso e lavarsi spesso le mani. L’addio dell’Italia alle mascherine è dunque parziale e non definitivo.

In questo momento sta circolando la cosiddetta variante Delta, che in diverse parti del mondo ha causato un nuovo boom di contagi, e costringe le autorità sanitarie a mantenere altissima la vigilanza.

In alcuni luoghi, per questo motivo, rimane ancora obbligatorio l’utilizzo della mascherina. Per esempio nei ristoranti, dove deve essere indossata ogni volta che ci si alza da tavola, quando si va in bagno o si va a pagare il conto.

Le regole sugli spostamenti sono ancora molto rigide. Su treni e aerei si deve indossare la mascherina, così come sul trasporto pubblico locale. Si tratta, infatti, di luoghi chiusi.