
04 Lug Soppressione SPID: questo il piano del governo in favore della CIE
Nei 50 minuti di intervento alla Commissione parlamentare per la semplificazione, il sottosegretario Alessio Bussi ha delineato il futuro di SPID e la sua soppressione in favore della carta di identità elettronica CIE. E non solo. Una novità molto importante per l’app IO, svelata proprio durante la seduta, è quella che porterà la patente di guida ad assumere lo stesso valore della carta di identità all’interno di IT-Wallet.
Nella relazione di Bussi c’è un passaggio preciso in cui viene confermata e ufficializzata l’intenzione di spegnere progressivamente
il sistema oggi impiegato da 33 milioni di italiani per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione. E non si tratterà di un abbandono indolore.
“La questione dello SPID è sufficientemente chiara. Nel senso che il governo, già nel dicembre del 2022, pose una questione che di fatto voleva portare il Paese in coerenza con quanto accade anche nel resto del mondo e con le indicazioni europee, cioè di fare riferimento a una identità digitale che fosse unica. Io credo ad esempio che in uno stato serio l’identità digitale sia unica e venga rilasciata dallo Stato, con tutto il rispetto ovviamente per i provider privati. E quindi, abbiamo puntato molto sulla carta di identità elettronica, con risultati che mi sembrano di per sé molto evidente, anche con le app collegate alla carta di identità elettronica. L’obiettivo è spegnere progressivamente SPID. Lo faremo in assoluto accordo con i privati, che abbiamo ringraziato, perché hanno supplito alle carenze dei governi che ci hanno preceduto per ben otto anni. SPID è attualmente, indiscutibilmente, uno strumento molto importante, va perfezionato, va curato, va reso meno vulnerabile sotto tutti i punti di vista.”
Oggi ci sono circa 33 milioni di italiani che hanno richiesto le credenziali SPID per accedere ai servizi online della PA. Non sarà facile spiegare loro perché, dopo anni trascorsi promuovendone le virtù, sta per giungere il momento di abbandonarlo.
“Il nostro obiettivo è quello di arrivare a compimento di un percorso che credo possa richiedere ancora due o tre anni, proprio con l’aiuto dei privati, arrivando alla costituzione di un wallet che sarà pubblico e di un wallet che sarà privato. Ovviamente noi su SPID continueremo a lavorare. Non sfugge a nessuno che abbia manifestato tutta la sua vulnerabilità. Insomma io non credo che occorreranno trasmissioni televisive o articoli sui giornali per spiegarci che, molto spesso, il tema della vulnerabilità di SPID è emerso, cosa che invece non emerge con la carta di identità elettronica.”