Scende il prezzo del gas, rimangono care le bollette

Scende il prezzo del gas, rimangono care le bollette

Rispetto ai picchi da 340 euro registrati in agosto, alla Borsa di Amsterdam TTF  (l’indice di Borsa del gas naturale) il suo valore è sceso nei giorni scorsi fino sotto i 100 euro a megawattora.

Le cause del fortunato tracollo del prezzo sono riconducibili all’autunno caldo, alle ampie scorte accumulate in estate dai Paesi colpiti dalla crisi della guerra tra Russia e Ucraina, e anche alle decisioni (pur tardive) della Ue. Rimane da vedere quanto durerà la tregua, dal momento che la speculazione tornerà a ruggire con la ripresa della domanda ai primi freddi e una recessione economica generale davvero prossima che comprimerà i consumi dell’industria.

Tuttavia i consumatori, tra cui le imprese che proprio dall’eccessivo aumento dei prezzi sono andate in crisi, rischiano di trovare ancora gli aumenti sulle bollette di novembre.

In parte è dovuto all’azione delle aziende fornitrici di energia elettrica e di gas che, nonostante l’espresso divieto contenuto nel Decreto Aiuti bis, hanno disdetto i contratti unilateralmente, in modo da riconsiderare i prezzi al rialzo e adesso sono sotto sanzione dell’Authority ARERA.

In parte perché nonostante ARERA avesse modificato la formulazione del prezzo da base trimestrale a base mensile, vista la repentinità dell’innalzamento dei prezzi da febbraio a oggi, le bollette di novembre saranno stabilite dalla media di ottobre del prezzo del gas.

Una curiosità volevamo far notare. ARERA sta intervenendo contro società fornitrici di energia elettrica e di gas che per attirare nuovi clienti avevano dichiarato di procurarsi energia attraverso le fonti rinnovabili e non attraverso il gas, russo o di altra provenienza che sia. I prezzi li hanno aumentati lo stesso: un altro strabiliante caso di green washing.