Protesta trattori si estende a tutto il malessere dell’agricoltura europea

Protesta trattori si estende a tutto il malessere dell’agricoltura europea

La protesta degli agricoltori contro le politiche agricole dell’Europa e le decisioni dei governi si estende sia in termini territoriali, passando dalla Germania alla Francia per arrivare in Romania e anche in Italia, sia in termini di argomenti di attrito fortissimo visto che dal costo del carburante si stanno aggiungendo questioni come la carne coltivata, le farine d’insetti, le tasse e la vendita a prezzi bassi dei terreni. In molte città italiane, gli agricoltori indipendenti si sono radunati sotto la sigla del Comitato degli Agricoltori Traditi (C.R.A.), manifestando per difendere l’agricoltura e i territori, sostenere il lavoro e le piccole imprese, e opporsi alle importazioni, ai sindacati, alle banche e alle grandi Confederazioni agricole.

Nel frattempo, a Bruxelles, l’Italia, rappresentata dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sta portando avanti da mesi una battaglia istituzionale contro la carne coltivata, una tematica promossa dalla Coldiretti con una petizione firmata da oltre due milioni di persone. Questa battaglia ha ottenuto oggi l’apertura di un fronte comune tra Roma, Parigi e Vienna, attraverso una nota congiunta inviata all’Unione europea e sostenuta da altri 9 Paesi. La questione sarà discussa domani al Consiglio Agricoltura a Bruxelles. Tuttavia, la Commissione europea ha dichiarato che finora non è stata ricevuta “alcuna domanda di autorizzazione, ai sensi della legislazione sui nuovi alimenti”. In caso di presentazione di una richiesta di autorizzazione, sarà l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ad effettuare la valutazione.