Produzione e distribuzione alimentare: come si è cambiati con la pandemia

Produzione e distribuzione alimentare: come si è cambiati con la pandemia

Giuseppe Stigliano, CEO di Wunderman Thompson Italy (Gruppo WPP), Docente di Retail Marketing Innovation in IULM, Università Cattolica del Sacro Cuore e Politecnico di Milano e coautore dei volumi Retail 4.0 – 10 Regole per l’Era Digitale e Onlife Fashion – 10 regole per un mondo senza regole, risponde ad alcune domande di Tuttofood.

Oggetto di dibattito i cambiamenti che quasi due anni di pandemia hanno provocato nei gusti, nelle percezioni, nei bisogni dell’intero settore della distribuzione che andranno a riflettersi sulla produzione agroalimentare.

Quali dunque le tendenze che ci possiamo aspettare? “Stanno sicuramente cambiando molte cose, e non solo a causa della pandemia – risponde Stigliano –. Un cambiamento è sicuramente l’ampliamento della platea del digitale a nuove categorie come i senior e, in parallelo, un diverso approccio all’omnicanalità, che è più un modello ideale che una realtà. Molte aziende, specie medio-piccole, hanno capito che è più importante focalizzarsi su pochi canali in linea con la propria offerta piuttosto che puntare a un’omnicanalità poco fattibile”.

 “Anche nell’approccio di marketing – prosegue Stigliano – sta avvenendo un profondo cambiamento. Stiamo passando da ‘make people want things’ a ‘make things that people want’. Non solo a livello di prodotti, ma anche di servizi. Ad esempio, il delivery ci ha abituati a certi standard di consegna e quindi oggi li pretendiamo anche dal negozietto sotto casa al quale prima non avremmo mai pensato di richiederli. A mio parere non era vero nemmeno in passato che il marketing dovesse creare i bisogni, ma oggi questo è più che mai evidente”.

 Cosa consigliare dunque alle aziende? Suggerirei prima di tutto di considerare che il mondo verso cui stiamo andando richiede grandissima flessibilità e rapidità di esecuzione. E, per definizione, più sei piccolo più sei flessibile, quindi in questo momento storico le PMI di cui è ricco il settore Food hanno un’opportunità più unica che rara di costruirsi un vantaggio competitivo, a patto di comprendere che oggi ‘vantaggio competitivo’ significa impegnarsi per il miglioramento continuo”.

fonte: Tuttofood 2021