Pnrr, la Ue stacca il primo assegno: al via i primi 51 obiettivi

Pnrr, la Ue stacca il primo assegno: al via i primi 51 obiettivi

Con il prefinanziamento Ue da 24,9 miliardi di euro in arrivo per il Recovery Fund, partono progetti finanziati con il Fondo sviluppo coesione.

Sono stati ripartiti fra 23 amministrazioni centrali: la parte del leone la fa il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini con 39,7 miliardi di spesa (18,5 per nuovi progetti) articolati in 44 voci (21 progetti e 24 subprogetti).

A seguire c’è il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani con 34,7 miliardi di spesa (22,1 per nuovi progetti) suddivisi in 26 voci (25 investimenti e un subinvestimento), dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti con 18,2 miliardi di spesa (15,1 per nuovi progetti) su 18 capitoli di spesa (10 investimenti e 8 subinvestimenti), dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi con 17,6 miliardi (9,8 per nuovi progetti) articolati in dieci investimenti e una riforma, dal ministro della Salute Roberto Speranza con 15,6 miliardi.

Attenzione però, perché c’è già una scadenza da rispettare. Per il governo guidato da Mario Draghi è a dicembre, quando dovrà essere tagliato il traguardo di un primo blocco di riforme e di provvedimenti.

Sarà la cartina al tornasole per Bruxelles nella valutazione del rispetto degli impegni. La verifica avrà scadenza semestrale sempre sotto posta a verifica sulla base di targets e milestones inseriti nel piano, ovvero dei traguardi finali e di quelli intermedi per ciascun intervento.

Dovranno andare così a definizione, tra l’altro, importanti riforme come quella della concorrenza (attraverso la legge annuale) della giustizia civile penale e tributaria e del fisco (che risulta politicamente impegnativa pur essendo di accompagnamento rispetto al piano).

Una parte dei miliardi freschi di questo bonifico andrà a compensare somme già uscite dal bilancio dello Stato, dal momento che l’Italia ha scelto di avvalersi della clausola che consente, a certe condizioni, di finanziare a ritroso con soldi europei anche interventi avviati nel 2020.

Il resto sarà assegnata ad altri progetti, Su un totale di 151 presentati, sono 105 quelli per cui la partenza è prevista quest’ anno. Serviranno due decreti del ministero dell’Economia, uno per la distribuzione delle risorse alle amministrazioni, l’altro per la rendicontazione.

I progetti candidati a ricevere i primi fondi comprendono alcuni dei capitoli più rilevanti del Pnrr. Nella prima missione dedicata a digitalizzazione competitività e turismo ci sono ad esempio gli interventi per la cybersecurity, la Transizione 4.0 per le imprese o il potenziamento di Cinecittà.