Perché l’agricoltura 4.0 attira i giovani italiani

Perché l’agricoltura 4.0 attira i giovani italiani

Il mondo dell’agricoltura in Italia sta vivendo un momento di fermento particolarmente interessante tra i giovani. Lo studio delle scienze agrarie non è più finalizzato al mero inserimento nel mondo della produzione agricola ma ha anche importanti risvolti urbanistici, architettonici e climatici. E interessa il mondo della domotica, del benessere e delle tecnologie digitali.

Diversi sono i fattori che, nell’epoca della pandemia e del post-pandemia sono da tenere in considerazione:

  1. incremento del 36% delle iscrizioni agli indirizzi agricoli delle scuole superiori rispetto al 2019 (+15% nel solo 2021)
  2. attivazione di 50 nuovi percorsi universitari ad hoc: Biotecnologie per la gestione ambientale, Agricoltura sostenibile, Agricultural engineering, Precise and sustainable agriculture ecc. ecc.
  3. numero di aziende agricole condotte da under 35 è aumentato del 14% rispetto al 2015 (fonte Coldiretti)
  4. il fenomeno dell’agricoltura 4.0: richiede l’applicazione di tecnologie innovative e dell’intelligenza artificiale nella gestione delle coltivazioni .

Le conseguenze di due fenomeni apparentemente distinti come la pandemia e la guerra Russia-Ucraina hanno delineato uno scenario che richiede con urgenza un rapido dietrofront dalle politiche agricole degli ultimi venticinque anni di Comunità Europea e un robusto rilancio dell’attività produttiva agricola nazionale e locale.

E’ stati calcolato che negli ultimi cinque anni le imprese giovani, nella loro totalità, sono calate del 10%. Non così nel settore agricolo dove al contrario sono aumentate del 2 per cento. Dall’analisi del Centro Sudi Divulga emerge una realtà del 2021 in cui sono nate 18 aziende agricole al giorno.

La sfida del conseguimento della sovranità alimentare è la sfida ambientale, ceonomica e sociale è dunque affidata ai giovani e alla loro capacità di immaginare una agricoltura più che moderna.