Lunedì cade definitivamente il blocco dei licenziamenti

Lunedì cade definitivamente il blocco dei licenziamenti

Ponte di Ognissanti lungo, perché la festività cardine cade di lunedì. Ma c’è una scadenza che non sta facendo festeggiare molte persone: da domani cade definitivamente quello che rimaneva del blocco dei licenziamenti deciso dal primo governo Conte a pandemia conclamata il 17 marzo 2020.

Tutte le imprese che fino ad oggi non potevano, ed interessano una platea di 13 milioni di lavoratori, potranno ristrutturare i propri organici mettendo in uscita dipendenti.

I settori interessati riguardano servizi, industria tessile e dell’abbigliamento costituita per la maggior parte da aziende piccole e poco sindacalizzate.

Solo chi vorrà continuare a utilizzare la “Cassa integrazione Covid” si costringerà da solo a mantenere tutta la manodopera in casa fino alla scadenza della cassa stessa.

In prospettiva c’è in giro tutta una serie di piccole e piccolissime cirsi aziendali che sommate potrebbero comportare una numerosa perdita di posti di lavoro, vanificando in parte l’azione dell’esecutivo.

Una situazione che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha definito “Ritorno alla normalità” con le organizzazioni sindacati che non sono riuscite a dialogare con il governo per ottenere una ulteriore proroga del provvedimento.

L’INPS ha fatto presente che il settore del tessile e dell’abbigliamento è quello che ha usufruito più di ogni altro della Cassa integrazione guadagni ordinaria con 8,1 milioni di richieste, per cui una “bomba sociale” ha buone possibilità di esplodere in un autunno che si annuncia ancora una volta caldo.