Lavoratori sportivi: il via alle tutele della riforma Spadafora

Lavoratori sportivi: il via alle tutele della riforma Spadafora

La nuova sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali ha avuto il suo battesimo di fuoco in Parlamento, in contemporanea con il via ufficiale ai lavori per la definizione dei decreti attuativi della riforma Spadafora.

Chiamata in causa da un’interpellanza parlamentare presentata sulla scia del caso Lara Lugli, la pallavolista che a causa della maternità scoperta non ha ricevuto l’ultima mensilità da parte della sua squadra di volley, la Vezzali ha dichiarato: “C’è da vergognarsi del caso Lugli, le denunce ci sono già da tempo ma il Coni e le federazioni sportive fanno finta di niente. Rispetto la loro autonomia ma ricordo che devono rispondere alla Costituzione che all’articolo 3 parla di principio di uguaglianza. Siamo tutti e tutte uguali e non può esserci una discriminazione in base al sesso”.

E’ stata presentata nel contempo una proposta di legge che chiede di riconoscere il professionismo delle atlete con una legge e non più come una scelta delle federazioni.

“Una criticità che penalizza le donne e i soggetti più deboli” ha proseguito la sottosegretaria rilevando che purtroppo “la disciplina vigente del contratto di lavoro sportivo prevede espressamente l’assenza di qualunque vincolo di subordinazione e quindi delle tutele assicurative e previdenziali ad esso connesse. Tale impostazione riflette una visione del lavoro sportivo come una sorta di hobby da praticare nel tempo libero affiancandosi a un lavoro ordinario”.

E’ urgente perciò che si mettano in campo al più presto i decreti attuativi della riforma Spadafora.

Nuovi lavoratori sportivi. Dai primi di aprile essendo i testi della riforma già stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i lavoratori degli sport dilettantistici avranno gli stessi trattamenti ai fini pensionistici e contro gli infortuni sul lavoro dei lavoratori degli sport professionistici quali calcio (Serie A, B, C), basket (Serie A), ciclismo e golf. E non soltanto per atleta, allenatore, direttore tecnico\sportivo e preparatore atletico ma anche per direttore di gara e istruttore.

Professionismo femminile. Il via al professionismo negli sport femminili potrà essere deliberato dalle Federazioni sportive nazionali entro il 1° giugno 2021, per poi diventare definitivo entro il 31 dicembre 2022. A questo fine è stato istituito il “Fondo per il professionismo negli sport femminili” che ha una dotazione complessiva di 10,7 milioni (2,9 per il 2020, 3,9 per il 2021 e 3,9 milioni per il 2022).

Abolizione del vincolo sportivo. Entro il 1° luglio 2022 verrà eliminato il legame che obbliga l’atleta a praticare l’attività sportiva esclusivamente in favore della società di appartenenza per una durata pluriennale (varia di Federazione in Federazione). Nonostante saranno previsti premi di formazione tecnica per le società e le associazioni sportive, l’abolizione del vincolo ha creato forti polemiche nel mondo sportivo: nessuno, senza gli opportuni correttivi, avrà interesse a formare atleti che ogni fine stagione possono andarsene via senza contropartita.

Enti sportivi. Le società sportive avranno la facoltà di scegliere una qualsiasi forma societaria tra quelle previste dal libro V del Codice civile (quindi, sia di capitali sia di persone, ma non più la forma giuridica di cooperativa). Le Associazioni e le Società sportive dilettantistiche (Asd e Ssd) potranno assumere la qualifica di enti del terzo settore e di impresa sociale sempre che sussistano i requisiti di legge. Soltanto per le Ssd si prevederà la parziale distribuzione degli utili e il rimborso della quota di capitale versata. Alle Asd e Ssd sarà concessa la facoltà di esercitare attività diverse da quelle principali a condizione che abbiano carattere secondario e strumentale. E sul regime di incompatibilità, gli amministratori non potranno più ricoprire cariche societarie nell’ambito della stessa Federazione.

Agenti sportivi. Viene estesa la disciplina prevista dal “Registro nazionale degli agenti sportivi” a tutti i contratti di lavoro sportivo e non più soltanto a quelli professionistici. L’agente sportivo, poi, potrà assistere il lavoratore sportivo minorenne che abbia compiuto 14 anni. Il contratto di mandato sarà a titolo gratuito, salva la possibilità per l’agente di farsi remunerare dalla società o associazione sportiva interessata, e dovrà essere sottoscritto, a pena di nullità, da uno degli esercenti la responsabilità genitoriale o dall’esercente la tutela o la curatela legale del lavoratore sportivo. Viene infine fatta salva la possibilità per gli avvocati di prestare consulenza legale ai lavoratori sportivi riaffermando la compatibilità tra l’iscrizione all’Albo degli avvocati e quella al Registro.

Il cavallo come atleta. E’ questa una novità importante introdotta dal riordino in tema di benessere degli animali impiegati in attività sportive. Viene introdotta la definizione di cavallo
atleta, già diffusa a livello internazionale e oggetto di numerose decisioni del Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna in tema di doping.