Il comparto agricolo nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il comparto agricolo nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prende avvio il cambio di paradigma dell’intero settore agroalimentare nazionale, lo stesso riconosce all’agricoltura un ruolo strategico per lo sviluppo e ha stanziato un budget per finanziare investimenti per la sostenibilità delle produzioni, per la gestione del patrimonio idrico e per la banda larga.

La notizia, pubblicata sul sito ufficiale del Mipaaf, è correlata da slide esplicative che descrivono i punti salienti del Piano per il settore agricolo.

Nello specifico, il piano diretto al settore agricolo prevede tre macro- obiettivi, quali:

  1. Competitività del sistema alimentare
  2. Produzione energetica da fonti rinnovabili, riduzione delle emissioni, miglioramento della sostenibilità dei processi produttivi
  3. Miglioramento della capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, prevenzione del dissesto idrogeologico.

Tra gli obiettivi specifici, invece, vengono individuati 7 punti fondamentali:

  1. Delineare gli indirizzi strategici per gli strumenti rivolti alla transizione ecologica e digitale
  2. Individuare le risorse a integrazione della PAC in graduale riduzione
  3. Potenziare imprese e filiere, promozione internazionale, sistemi di tracciabilità e trasparenza sull’origine degli alimenti
  4. Tutelare le risorse non rinnovabili e sviluppare le agroenergie
  5. Lottare contro il dissesto idrogeologico
  6. Incentivare la sostenibilità integrale
  7. Aumentare le tutele per le lavoratrici e i lavoratori

Gli stanziamenti principali diretti a tale settore, a cui si affiancano altri progetti condivisi con altri ministeri, sono i seguenti:

  • 800 milioni per la logistica con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale dei trasporti agroalimentari, migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime, preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive, potenziare la capacità di esportazione delle PMI agroalimentari italiane. Punta inoltre a incrementare il trasporto su ferrovia, le interconnessioni tra porti, interporti e strutture logistiche al servizio di aree metropolitane, migliorare la capacità logistica dei mercati alimentari all’ingrosso, per garantire prodotti sostenibili ed evitare sprechi alimentari.
  • 1,5 miliardi per il cosiddetto Agrisolare, con lo scopo di contribuire alla produzione di energia rinnovabile, migliorare la competitività delle aziende agricole riducendo i costi energetici e Sostenere l’installazione di pannelli solari nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale per una superficie di 2,4 milioni di mq (senza consumo di suolo) con potenza di 0,24 GW.
  • 500 milioni per l’ammodernamento delle macchine agricole;
  • 1,2 miliardi, nel fondo complementare, per i Contratti di Filiera;
  • 2 miliardi per lo sviluppo delle produzioni e delle tecnologie inerenti il biogas e il biometano;
  • 880 milioni per gli invasi e il sistema irriguo.

 

Tra gli ulteriori progetti, invece, il piano prevede il programma “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo” che vede come capofila il MiTE, destinato alla Digitalizzazione delle aree rurali a fallimento di mercato – banda larga per la realizzazione, l’ammodernamento e il completamento delle reti ad altissima capacità collegate all’utente finale nelle aree bianche e grigie (aree rurali a fallimento di mercato). Sono attese inoltre tecnologie satellitari ed economia spaziale per potenziare i sistemi di osservazione della terra per il monitoraggio dei territori e a rafforzare le competenze nazionali nella space economy.

Il programma “Turismo e cultura 4.0”, invece, è capitanato dal MiBACT e prevede incentivi per rendere più attrattivi i borghi per lo sviluppo economico/sociale delle zone svantaggiate tramite la rigenerazione culturale e il rilancio turistico.

È atteso, infine, il progetto “Agro-Voltaico”, diretto dal MiSE, con dotazione dei 1,1 mlrd di euro, per investire sullo sviluppo di energie rinnovabili e la riduzione dei costi aziendali tramite impianti agro-voltaici, senza compromettere l’utilizzo dei terreni dedicati all’agricoltura grazie a strutture sospese.

Erika Iannello

fonte: mipaaf