Gli eurodeputati si sono schierati anche per: invito agli stati membri di azzerare l’Iva su frutta e verdura; estensione di indicazione dell’origine in etichetta; obbligo di un’etichetta nutrizionale Ue fronte-pacco.

Contrastate se non opposte le considerazioni in Italia su quanto approvato in sede comunitaria.

Paolo De Castro e Pina Picierno, membri S&D della commissione Agricoltura del Parlamento europeo hanno dichiarato: “Grazie al lavoro degli ultimi mesi, il Parlamento europeo ha rimesso al centro della Strategia Farm to Fork non soltanto la dimensione ambientale dei nostri sistemi alimentari, ma anche quella sociale ed economica, dando ai nostri produttori una prospettiva più positiva rispetto all’impianto inizialmente messo sul tavolo dall’Esecutivo Ue”.

In una nota l’europarlamentare della Lega Silvia Sardone dà così conto della posizione del suo partito: “Continueremo a opporci in ogni modo a un sistema fuorviante e discriminatorio, senza adeguate basi scientifiche, che esclude dalla dieta alimenti sani come l’olio extravergine di oliva, il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano e il prosciutto di Parma per favorire cibi spazzatura. Approvato anche il compromesso 31 sulla transizione delle proteine che promuove insetti o alghe come alimenti in risposta alle sfide ambientali e climatiche per l’agricoltura”.