Enti del Terzo settore: dal Runts alla gestione di immobili demaniali

Enti del Terzo settore: dal Runts alla gestione di immobili demaniali

È online, sul sito dell’Agenzia del demanio, l’avviso della pubblicazione del primo bando di concessione, a canone agevolato, di immobili compresi nel patrimonio pubblico per enti del Terzo settore iscritti al Registro unico nazionale (Runts): il registro telematico istituito presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, come previsto dall’articolo 45 del Codice del Terzo settore, in un’ottica di digitalizzazione e di fruibilità dei servizi, per assicurare la piena trasparenza degli enti del Settore, attraverso la pubblicità delle informazioni. La prima gara sperimentale coinvolge tutti beni situati nella regione Veneto, nelle province di Padova, Vicenza e Belluno, ma a breve, sono previsti nuovi bandi su scala nazionale.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività legate ai “Progetti a Rete” di “Valore Paese Italia”, programmi complessi di rigenerazione del patrimonio pubblico di valore culturale, identitario e di pregio paesaggistico, per la valorizzazione economica, sociale e culturale. Nasce, quindi, una nuova Rete dedicata alla promozione di iniziative innovative di ottimizzazione di immobili pubblici non utilizzati, da affidare agli Ets, per il loro recupero e, contemporaneamente, per lo sviluppo di attività di interesse generale sul territorio nazionale, incrementando così il valore degli stessi immobili.

La sperimentazione della concessione agevolata potrà avere una durata che va dai 6 anni fino a un massimo di 50 anni. Si tratta di un nuovo strumento, accanto a quelli già consolidati della concessione/locazione di valorizzazione e della concessione/locazione in uso gratuito, introdotto dal Codice del Terzo settore.

Come anticipato, l’Agenzia del demanio dà il via alla nuova tipologia di affido su 5 lotti situati in Veneto. In particolare, gli immobili da affidare in prima battuta sono: l’ex Casello Roccolo, l’ex Casello Ronchi e la Stazione Sottocastello a Pieve di Cadore, in provincia di Belluno; la Villa Rodella a Cinto Euganeo, in provincia di Padova e il Villino Rossi a Schio, in provincia di Vicenza.

I bandi, pubblicati prevedono l’affidamento degli elencati edifici, vincolati e non utilizzati, per assicurarne la conservazione e l’apertura alla pubblica fruizione per attività culturali, artistiche, ricreative, editoriali di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato, di interesse generale, turistiche di interesse sociale, culturale o religioso. Attività che rispondono ai bisogni locali, del bacino territoriale di riferimento, in coerenza con le politiche e la cultura del territorio, nel rispetto della storia dell’immobile e del sistema paesaggistico ambientale di riferimento.

Per partecipare c’è tempo fino alle 12 del prossimo 11 dicembre 2023. Le proposte progettuali dovranno contenere un’offerta tecnica, i cui elementi qualitativi di valutazione saranno tre
1 – ipotesi di recupero e riuso
2 – ritorno per il territorio
3 – sostenibilità ambientale ed efficienza energetica,
e un’offerta economica-temporale, i cui elementi quantitativi saranno canone e durata. In particolare, il canone non potrà essere inferiore a quello annuo minimo ricognitorio, pari a 235 euro.
Dal canone di concessione proposto potranno essere detratte le spese sostenute dal concessionario per gli interventi di recupero.