Decreto Parco Agrisolare 2023: un aiuto per l’agricoltura

Decreto Parco Agrisolare 2023: un aiuto per l’agricoltura

Con un decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.152 il 1° luglio
2023 vengono fornite le direttive per mettere in atto la misura Parco Agrisolare (in programma nel PNRR – Missione 2, componente 1, investimento 2.2) che sarà oggetto di un nuovo bando dedicato.

Cosa prevede il Decreto Parco Agrisolare 2023
Il Decreto Parco Agrisolare 2023 definisce i criteri e le modalità di erogazione delle risorse, nello specifico:

• i criteri per la concessione dell’aiuto individuale ai soggetti beneficiari e la relativa entità dello stesso;
• la procedura per l’ammissione all’aiuto;
• i criteri di verifica e le modalità di concessione dell’aiuto;
• potenza di picco massima installabile 1000 kWp;
• sistemi di accumulo e ricarica 100 mila euro.

Le spese ammissibili

Sono soggetti a finanziamento i progetti che prevedono l’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici sulle coperture di fabbricati strumentali all’attività dei soggetti beneficiari, compresi quelli destinati alla ricezione ed ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica.

Sono considerate ammissibili le spese di:
• acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori
componenti di impianto (euro 1.500/kWp con incremento fino ad ulteriori euro 1.000/kWh se contestualmente ai pannelli vengono installati i sistemi di accumulo);
• sistemi di accumulo (fino ad un massimo di euro 100 mila);
• fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;
• connessione alla rete;
• demolizione e ricostruzione delle coperture e fornitura e messa in opera dei
materiali necessari per la rimozione e smaltimento dell’amianto e l’esecuzione di interventi di realizzazione o miglioramento dell’isolamento termico e della
coibentazione dei tetti e/o di realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (fino a euro 700/kWp).

Qualora siano installati dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, potrà essere riconosciuta, in aggiunta ai massimali su indicati, una spesa fino ad un limite massimo ammissibile pari a euro 30 mila.

Per tutti gli interventi elencati sono ammissibili le spese di progettazione, asseverazioni ed altre spese professionali richieste dal tipo di lavori, comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza, direzione lavori e collaudi, se prestate da soggetti esterni all’impresa.

Inoltre, rientrano nell’incentivo se unitamente eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione energetica delle strutture:
• rimozione e smaltimento dell’amianto (o eternit) dai tetti;
• realizzazione dell’isolamento termico dei tetti. In tal caso la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di
coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del
fabbricato, anche al fine di migliorare il benessere animale;
• realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto
(intercapedine d’aria). In tal caso la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato; a ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria, anche al fine di migliorare il benessere animale.

Interventi non agevolabili

Non rientrano nelle agevolazioni quegli interventi che prevedano attività su strutture e manufatti connessi:
• ai combustibili fossili, compreso l’uso a valle;
• alle attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;
• alle attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;
• alle attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe
causare un danno all’ambiente.

Contributi al Fotovoltaico su tetti agricoli
• 80% di contributo a fondo perduto per le imprese agricole di produzione primaria su tutto il territorio nazionale nei limiti dell’autoconsumo, con la nuova fattispecie dell’autoconsumo condiviso (700 milioni di euro);
• 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per PMI aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta senza vincolo di autoconsumo, per imprese agricole di produzione primaria (75 milioni);
• fino all’80% di contributo a fondo perduto e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli (150 milioni di euro);
• 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per PMI e aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia senza vincolo di autoconsumo, per imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo.

Dopo il via libera della Commissione UE, il nuovo Avviso 2023 definisce la platea dei beneficiari, i criteri di ammissione al beneficio, le modalità e i termini di invio delle domande.

Inoltre, nella Tabella 1A sono indicati gli Aiuti agli investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria.