Contratto di rioccupazione e altre misure per il lavoro nel Sostegni bis

Contratto di rioccupazione e altre misure per il lavoro nel Sostegni bis

Per accompagnare la fine del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione Covid gratuita, nel decreto a breve in CdM il Governo prevede sei mesi di sgravi contributivi per le aziende che mantengono i posti di lavoro e scommettono sulla ripresa dalla crisi provocata dal Covid.

Decreto Sostegni: via libera a proroga cassa integrazione e blocco licenziamenti

Alla misura, annunciata dal ministro del Lavoro Andrea Orlando con il nome di contratto di rioccupazione, si affiancheranno un nuovo contratto di solidarietà e l’ampliamento della platea del contratto di espansione.

Contratto di rioccupazione, cos’è

In base a quanto previsto dal decreto Sostegni 1, il 30 giugno cesseranno sia il blocco dei licenziamenti che i trattamenti di integrazione salariale per le imprese che utilizzano la CIG ordinaria, mentre Cig in deroga e gli assegni ordinari di integrazione salariale proseguiranno fino ad ottobre, o fine al 31 dicembre 2021, se utilizzati in maniera dilazionata, in attesa della piena operatività della riforma degli ammortizzatori sociali in senso universalistico.

Per evitare che il venire meno delle misure straordinarie in vigore ininterrottamente dall’inizio della pandemia si traduca in licenziamenti generalizzati, il Governo ha deciso di introdurre nel Sostegni bis di prossima approvazione uno strumento diretto a incentivare il mantenimento dei posti di lavoro. Con il contratto di rioccupazione annunciato dal ministro Orlando, infatti, le imprese hanno la possibilità di usufruire di sgravi contributivi al 100% per sei mesi, e di decidere, al termine del periodo, utilizzato anche per la formazione del dipendente, se confermare o licenziare il lavoratore. In caso di licenziamento, l’agevolazione fruita dovrebbe però essere restituita.

A questo strumento dovrebbe aggiungersi un nuovo contratto di solidarietà, rivolto alle aziende che presentano un calo del fatturato pari almeno al 50%. A fronte del mantenimento dei livelli occupazionali, in questo caso le imprese potranno ridurre del 70% la normale retribuzione dei propri dipendenti.

Contratto di espansione alle PMI con 100 dipendenti

Nel Sostegni bis dovrebbe rientrare anche l’allargamento della platea dei beneficiari dello strumento a sostegno dei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione delle grandi imprese. Pensato per le aziende con un organico superiore a 1.000 unità e aperto dalla legge di Bilancio 2021 anche alle imprese con 500 addetti o 250 per l’accesso allo scivolo pensionistico, il contratto di espansione dovrebbe ampliare il proprio raggio di azione alle imprese con almeno 100 unità.

In questo modo, a seguito di una procedura di consultazione e di un accordo con il Ministero del Lavoro e i sindacati, anche imprese di minori dimensioni potranno accedere al mix di interventi a sostegno dell’occupazione. La misura prevede infatti un esodo agevolato per i lavoratori a cinque anni dalla pensione, a fronte di un piano di nuove assunzioni diretto a introdurre in azienda competenze più in linea con le nuove esigenze, insieme alla formazione e riqualificazione dei dipendenti confermati e alla riduzione dell’orario di lavoro con accesso alla cassa integrazione straordinaria per i lavoratori che non possono usufruire dello scivolo pensionistico.

Per approfondire: Le ultime novità sul Contratto di espansione

fonte: fasi.biz