Bollette luce e gas: con la proroga la fine del mercato tutelato slitta al 2023

Bollette luce e gas: con la proroga la fine del mercato tutelato slitta al 2023

Un emendamento al decreto Milleproroghe è stato approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera e la fine del cosiddetto mercato tutelato e del conseguente passaggio al mercato libero dell’energia elettrica e del gas potrebbe scivolare a fine 2023. Il voto in aula darà conferma della quarta proroga.

Cosa comporterà per gli utenti?

Questa decisione permetterà agli italiani che ancora lo sono di restare all’interno del mercato tutelato per un altro anno. Le offerte di luce e gas sul mercato libero sembrano infatti più convenienti ma sul lungo termine non si rivelano tali, ed è stato confermato da una recente analisi.

Con lo slittamento al 1° gennaio 2023 le società già attive da anni nel mercato libero continueranno ad affiancare il regime di maggior tutela; dopo i servizi di tutela di prezzo non saranno più disponibili e i consumatori dovranno comunque scegliere un contratto nel mercato libero.

Stando a una recente analisi, le offerte del mercato libero prevedono costi mediamente più alti rispetto a quello tutelato. Secondo l’Ircaf (Istituto Ricerche Consumo Ambiente e Formazione), nonostante sia previsto che tutte le società di vendita operanti nel mercato libero dell’energia elettrica debbano caricare le proprie offerte sul portale, solo il 28% pubblicano i loro dati (180 operatori) a fronte di 649 società di vendita attive.

Ma un altro dato allarma più di tutto: secondo l’Ircaf, su 402 offerte a prezzo fisso monorarie esaminate solo 37 (pari al 9,2%) sono economicamente più vantaggiose rispetto alle tariffe del servizio di maggior tutela.

Anche per il gas la situazione è simile: “Le migliori offerte del mercato libero rispetto alle condizioni economiche del mercato “di maggior tutela“ anche nel gas sono contenute e si attestano al 9,2 % pari a 38 sul totale di 411 offerte, un numero alquanto limitato, che evidenzia un numero insufficiente di opportunità di risparmio e poche opportunità di sviluppo della concorrenza e del mercato in un settore molto importante, stante il fatto che mediamente la bolletta gas è il doppio di quella elettrica come spesa annua”.

In Commissione Attività produttive i componenti del Movimento 5 Stelle hanno dichiarato: “Nel 2019 le bollette dell’energia elettrica nel mercato libero sono state più care del 26% rispetto a quelle del mercato tutelato. Questo dato ci ha spinto a intervenire per scongiurare che milioni di famiglie e microimprese, già fortemente provate dalla crisi economica, dovessero subire anche un aumento dei costi energetici”.

Fonte: Ircaf, Arera