Bando Ismea Investe per filiera agroalimentare, a partire dal 15 novembre

Bando Ismea Investe per filiera agroalimentare, a partire dal 15 novembre

Ismea Investe. Con questa denominazione Ismea ha preparato un nuovo strumento finanziario da 60 milioni di euro a sostegno dei progetti di sviluppo produttivo e commerciale delle società del comparto agricolo ed agroindustriale, cui si potrà presentare domanda a partire dal prossimo 15 novembre.

Ismea Investe è un prodotto che dà una risposta a una delle principali fragilità del sistema aziendale italiano: la sottocapitalizzazione che rappresenta un freno all’accesso al credito e alle politiche di sviluppo e investimento del settore”, ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole alimentare e forestali, Stefano Patuanelli, presentando lo strumento finanziario insieme al presidente dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, Angelo Frascarelli, al presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini e al responsabile della Direzione Servizi per le imprese Ismea, Giorgio Venceslai, in occasione della giornata inaugurale di MacFrut 2021 e Fieravicola, il 7 settembre scorso.

Il bando Ismea Investe è stato invece pubblicato il 30 settembre e stabilisce che le domande potranno essere presentate a partire dal 15 novembre e fino al 14 gennaio 2022. A disposizione ci sono complessivamente 60 milioni di euro, per interventi in forma di equity, quasi equity, prestiti obbligazionari o strumenti finanziari partecipativi.

Che cos’è Ismea Investe

Obiettivo dello strumento è rafforzare “l’agroalimentare italiano in una fase espansiva che sta caratterizzando la nostra economia dopo i difficili mesi di pandemia”, ha spiegato Frascarelli illustrando l’iniziativa, che si basa sul capo III del decreto del Ministero delle Politiche, Agricole, Alimentari e Forestali del 12 ottobre 2017, quello relativo agli interventi a condizioni di mercato.

Ismea Investe opera attraverso diverse forme di sostegno – finanziamento, prestito partecipativo, acquisto di azioni, prestito mezzanino, sottoscrizione di obbligazioni – e interviene contestualmente all’investimento di un terzo finanziatore, che deve essere di valore pari o superiore a quello dell’Istituto.

Con la propria quota di intervento, che resta inalterata nelle varie fasi di attuazione del progetto, Ismea diventa un socio di minoranza della società beneficiaria con la presenza di un proprio rappresentante negli organi sociali dell’impresa per la durata dell’investimento.

Il rendimento atteso (sempre commisurato al rischio specifico della singola operazione), le tempistiche (comprese tra i cinque e gli otto anni) e le modalità di uscita dall’investimento da parte di Ismea sono indicate in sede di stipula.

Quali imprese possono presentare domanda a Ismea

Ismea Investe si rivolge all’intera filiera agroalimentare, comprese le imprese di nuova costituzione e le cooperative. Possono quindi accedere allo strumento tanto le società di capitali della produzione agricola primaria quanto quelle della trasformazione industriale di prodotti agricoli compresi nell’Allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, fino alle imprse attive nella distribuzione e la logistica. Sono escluse, invece, le società operanti nei settori pesca e acquacoltura e quelle beneficiarie di precedenti interventi di finanza strutturata Ismea.

Lo strumento interviene a fronte di progetti di sviluppo o consolidamento che prevedano investimenti materiali e/o immateriali superiori a 4 milioni di euro, mentre l’intervento Ismea è compreso tra un minimo di 2 milioni di euro e un massimo di 20 milioni di euro.

Come partecipare a Ismea Investe

Le domande di intervento possono essere presentate dal 15 novembre attraverso il portale strumenti Ismea, indicando i dati necessari per l’espletamento dell’istruttoria da parte degli uffici, che verificano sia i requisiti oggettivi e soggettivi che la sostenibilità economico-finanziaria di ciascun progetto.

Terminata la fase istruttoria e approvata la graduatoria dei progetti ammessi, si procederà – previo nulla-osta da parte della Commissione, su richiesta del Ministero – alla stipula degli accordi per l’attuazione e la gestione dei singoli interventi. Ciascun accordo definirà gli obblighi dei contraenti, il monitoraggio gestionale, la nomina di rappresentanti Ismea negli organi sociali e garanzie a tutela della way-out dell’Ente.