13 Gen Mobilitazione degli agricoltori in tutta Europa contro un accelerazione green che uccide l’agricoltura
In Germania, una settimana di blocco stradale ha coinvolto centomila agricoltori, guidati da decine di migliaia di trattori, manifestando contro la cancellazione delle agevolazioni fiscali decise dal governo federale della coalizione composta da socialdemocratici, verdi e liberali. Queste misure erano state adottate per far fronte all’inaspettata crisi di bilancio. La mobilitazione, organizzata dalle associazioni agricole tedesche, è stata preceduta da una manifestazione a Berlino il 18 dicembre e ha ottenuto risultati tangibili, costringendo il governo guidato da Olaf Scholz a ripristinare i sussidi sul gasolio agricolo e a dilazionare in dieci anni l’aumento delle imposte sulle macchine agricole.
Questo contesto di protesta agricola segue i precedenti casi di mobilitazione in Paesi Bassi, Francia e Polonia. La scintilla della protesta è stata accesa nei Paesi Bassi, con gli allevatori che si sono opposti alle misure restrittive contro gli allevamenti intensivi. In Francia, a novembre, gli agricoltori hanno bloccato le strade contro le politiche agricole nazionali ed europee, mentre in Polonia, gli agricoltori hanno ripristinato il blocco della frontiera con l’Ucraina, protestando contro l’afflusso di prodotti ucraini a basso costo.
Il ministro dell’Agricoltura tedesco, Cem Özdemir, ha denunciato infiltrazioni dell’estrema destra tra i manifestanti, esprimendo preoccupazione per il rischio di strumentalizzazione del movimento agricolo per radicalizzare il confronto tra conservatori e progressisti, soprattutto sulle politiche di sostenibilità. La presidente di Copa, la centrale europea delle associazioni agricole, Christiane Lambert, ha attribuito la protesta in Germania alla pressione subita dagli agricoltori a causa di una transizione verde accelerata, sottolineando che le tasse sul carburante sono state solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Lambert ha criticato l’ex vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, accusandolo di aver imposto obiettivi irraggiungibili in un contesto economico difficile a causa di guerre, inflazione e aumento delle importazioni.