13/7 Pensioni, fondo integrativo pubblico: la proposta dell’Inps

13/7 Pensioni, fondo integrativo pubblico: la proposta dell’Inps

In Italia non è presente una soluzione di previdenza complementare pubblica, come in altri Paesi, tale vuoto potrebbe essere colmato attraverso la creazione di una forma complementare pubblica gestita dall’Inps, volontaria e alternativa alle forme complementari private, superando l’attuale residualità di partecipazione di FondInps”.

Durante la presentazione alla Camera del Rapporto annuale dell’Inps, Pasquale Tridico, Presidente dell’istituto, ha spiegato ai parlamentari l’idea di introdurre un fondo integrativo gestito dallo stesso istituto di previdenza. 

Secondo lo stesso Tridico l’obiettivo, “oltre a garantire una prudente gestione dei fondi, dovrebbe essere quello di sostenere una maggiore canalizzazione degli investimenti in Italia. È curioso che il maggior ente di previdenza europeo non abbia un proprio fondo integrativo pubblico. Nel 2018 i fondi pensione gestivano risorse per 167,1 miliardi, pari al 9,5% del Pil, molti dei quali investiti all’estero. La sfida del fondo Inps dovrà, dunque, essere quella di aumentare il numero delle adesioni attraverso la costituzione di una valida alternativa ai fondi privati, ma anche quella di aumentare gli investimenti diretti nel nostro Paese”. 

Nel corso del suo intervento, Tridico ha anche fatto il punto anche sulle due misure bandiera del Governo gialloverde, snocciolando un po‘ di numeri. 

QUOTA 100 – “Complessivamente alla fine del mese di giugno sono pervenute 154.095 domande” di pensione anticipata con ‘Quota100’.”Sulla base del trend dei primi sei mesi di applicazione, alla fine dell’anno il numero atteso delle pensioni in pagamento sarà pari a circa 205.000, per una spesa complessiva annua pari a 3,6 miliardi”, dice. Si tratta, sottolinea, “di un numero di beneficiari inferiore del 29% a quello che era stato stimato”.

REDDITO DI CITTADINANZA – Sempre a fine giugno, risultano percettori di reddito o di pensione di cittadinanza circa 840mila nuclei (di cui oltre 102.833 destinatari di pensioni di cittadinanza) per un numero complessivo di individui che supera i 2 milioni. L’importo medio cresce da un minimo di 387 euro mensili a un massimo di circa 626 euro in corrispondenza dei nuclei con cinque componenti. Nel Sud e nelle Isole i nuclei beneficiari più numerosi.

5,4 mln pensionati sotto i mille euro – Un altro dato emerso nel corso della presentazione del Rapporto: in Italia un pensionato su tre riceve meno di mille euro al mese. Nel dettaglio, su una platea di 15.426.847 di pensionati, quasi 5,4 milioni percepiscono un assegno mensile lordo inferiore ai mille euro: di questi, oltre 1,6 milioni ricevono una pensione inferiore ai 500 euro al mese.

Fonte: quifinanza.it