Verso la costituzione di un mercato Ue dei Carbon credits agricoli

Verso la costituzione di un mercato Ue dei Carbon credits agricoli

L’Unione europea si è impegnata nell’ambizioso progetto di ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti fino ad arrivare entro il 2050 alla neutralità climatica. Per raggiungere questi obiettivi sono state sviluppate differenti strategie che hanno il compito di traghettare tutti i settori produttivi verso un futuro a zero emissioni.

Per favorire l’azione verso la sua realizzazione la Commissione europea ha pubblicato lo scorso 27 aprile un report dal titolo Technical guidance handbook – setting up and implementing result-based carbon farming mechanisms in the EU, frutto di due anni di studi, in cui i tecnici di Bruxelles analizzano come si potrebbe realizzare il Carbon farming europeo.

Si tratterrebbe di sistema di incentivi e regole per spingere gli agricoltori ad adottare comportamenti in grado di aumentare la quantità di CO2 sequestrata nel suolo.

Da questo studio preliminare la Commissione intende ricavare entro la fine del 2021 una “Carbon farming initiative” con il compito di tradurre in atti concreti, progetti pilota e modelli per misurare la CO2 sequestrata, le conclusioni contenute nel report approvato.

Lo studio identifica cinque aree promettenti su cui intervenire:

  • il ripristino e la riumidificazione delle torbiere;
  • lo sviluppo del comparto agroforestale;
  • il mantenimento e l’aumento del carbonio organico del suolo;
  • la gestione del carbonio nelle praterie;
  • la gestione degli animali negli allevamenti.

 

Soprattutto la misurazione e la certificazione del carbonio imprigionato nel terreno potranno avere un impatto economico positivo per gli agricoltori.

Se la Commissione validerà dei modelli di misurazione dell’anidride carbonica sequestrata nei suoli agricoli (o non emessa dalle attività del settore primario) per gli agricoltori sarà poi possibile ottenere dei carbon credits.

Sono crediti di carbonio che poi potranno essere venduti sul mercato ed essere ceduti ad aziende che vogliano mitigare la propria impronta ambientale  (mercato volontario) oppure alle imprese che sono già soggette all’Emission trading system (mercato obbligatorio).