
03 Lug Surriscaldamento atomico: Francia e Svizzera chiudono le centrali nucleari
Il cambiamento climatico in atto provoca fenomeni fino a poco tempo fa inimmaginabili. Le ultime conseguenze però ci toccano da vicino e riguardano un pericolo nucleare indiretto, visto che centrali nucleari in Italia non ne esistono ma che proliferano oltre i confini nazionali. Ecco quello che sta avvenendo in Svizzera e Francia.
La Svizzera ha chiuso la centrale nucleare di Beznau per il surriscaldamento: un reattore è stato spento e l’altro sta funzionando a metà della capacità, secondo la società di gestione Axpo. Sebbene la Svizzera abbia deciso di abbandonare gradualmente l’energia nucleare, le centrali esistenti possono continuare a funzionare finché sono sicure. Il piano attuale prevede la chiusura completa dei reattori nel 2032 e 2033.
In Francia non ha chiuso solo la Torre Eiffel a Parigi: le temperature elevate hanno costretto Edf a interrompere il funzionamento di alcuni reattori nucleari, come già accaduto in situazioni analoghe negli scorsi anni e a chiudere completamente la centrale nucleare di Golfech, nel sud del Paese.
Quale il problema sorto? Le centrali nucleari devono controllare costantemente le temperature che si producono all’interno dei reattori nucleari e per questo hanno necessità di grandi quantità di acqua per il raffreddamento. Per questo sono state costruite vicino a fiumi di grande portata. Tuttavia la presenza di flora e fauna in essi chiede che la temperatura dell’acqua sia intorno ai 25 gradi. Tuttavia, a causa delle temperature persistentemente elevate per il gran caldo, i fiumi non sono più sufficientemente freddi. Se venissero utilizzati anche come acqua di raffreddamento delle centrali nucleari, l’ecosistema fluviale verrebbe messo a repentaglio.