Cos’è la pensione in cumulo
La pensione in cumulo è uno strumento introdotto per facilitare il pensionamento di chi, nel corso della propria carriera, ha versato contributi previdenziali a diversi enti, sia italiani che esteri. Grazie alla Legge 232/2016, oggi è possibile unificare gratuitamente i periodi di contribuzione accreditati in gestioni diverse (come INPS, casse professionali, ex ENPALS, Gestione Separata e altri), ottenendo così una sola pensione.
Chi può accedere alla pensione in cumulo
Questa forma di pensionamento è rivolta a: lavoratori dipendenti o autonomi che hanno versato contributi in più gestioni previdenziali nel corso della vita lavorativa, professionisti iscritti a casse previdenziali autonome (es. ENPAM, Cassa Forense, CIPAG, ENASARCO, ENPAF, ecc.) o lavoratori che hanno maturato periodi contributivi all’estero in Paesi con i quali l’Italia ha stipulato convenzioni bilaterali o rientranti nel regolamento europeo.
Requisiti richiesti
Per poter beneficiare della pensione in cumulo, occorre: aver raggiunto l’età pensionabile prevista dalla normativa vigente (attualmente 67 anni per la pensione di vecchiaia ordinaria), avere almeno 20 anni di contribuzione complessiva tra tutte le casse interessate e non aver già ottenuto una pensione per gli stessi periodi da uno degli enti coinvolti. È importante sottolineare che i periodi contributivi devono essere “non coincidenti”, cioè non devono sovrapporsi.
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