Gestione fine vita dei veicoli: la stretta UE cambia il settore automotive

Gestione fine vita dei veicoli: la stretta UE cambia il settore automotive

Ogni anno milioni di veicoli giunti a fine vita e destinati alla rottamazione finiscono in circuiti di smaltimento non controllati, causando danni ambientali e perdite economiche. E’ quindi necessario coinvolgere produttori, demolitori e consumatori, realizzando nuovi standard per il riciclo e la tracciabilità dei materiali. L’Unione Europea ha introdotto una normativa che rivoluzionerà la gestione delle automobili fuori uso, con l’obiettivo di:

  • Ridurre l’impatto ambientale
  • Favorire l’economia circolare
  • Garantire tracciabilità e trasparenza

Le principali novità

  • Passaporto digitale del veicolo: documento elettronico che accompagna l’auto per tutta la sua vita, con dati su materiali, riparazioni e smaltimento.
  • Progettazione eco-compatibile: obbligo per i produttori di facilitare smontaggio, separazione dei materiali e riciclo.
  • Divieto di sostanze pericolose, in particolare nelle batterie dei veicoli elettrici.
  • Responsabilità estesa del produttore (EPR): i produttori saranno responsabili anche della fase di smaltimento.

Si partirà in particolare dalla progettazione delle auto e della componentistica: i produttori saranno obbligati a realizzare auto che facilitino lo smontaggio, la separazione dei materiali e il recupero delle componenti riutilizzabili. Sarà inoltre vietato l’uso di sostanze pericolose, soprattutto per quanto riguarda le batterie dei veicoli elettrici, le quali dovranno essere progettate per un riciclo più semplice ed efficiente. L’entrata in vigore della normativa è assai stringente: prevista per la fine del 2025 offrirà comunque agli Stati membri un periodo di transizione per adeguare le proprie strutture e processi alle nuove regole per l’automotive.