16/5 – Svolta nella GDO: Conad acquisisce Auchan

16/5 – Svolta nella GDO: Conad acquisisce Auchan

L’acquisizione delle attività di Auchan in Italia (marchi Auchan e Simply) da parte della Conad riportando in mani italiane quasi tutto il settore GDO è un avvenimento importante che rilancia la produzione agroalimentare italiana. E’ quanto commenta la fresca notizia di stampa il presidente Uipa Massimo Russo che in aggiunta auspica “un maggiore intervento all’estero in questo tipo di acquisizioni dato che potrebbe diventare il veicolo principale della diffusione dei prodotti italiani” come già fanno gli stessi francesi di Auchan in una quarantina di paesi al mondo.

La ritirata strategica e con forti perdite del colosso francese nasce fondamentalmente da due scelte di mercato rivelatisi errate. La prima il posizionamento in grandi strutture (ipermercati) nei centri commerciali in periferia; la seconda la scelta di privilegiare investimenti al Sud tralasciando in parte il Nord che è più abitato e più incline alle abitudini di approvvigionamento alimentare delle famiglie dell’Europa del Nord. Ce ne sarebbe una terza, quella di privilegiare sugli scaffali prodotti made in France che non hanno riscosso successo, ma qui sarebbe infierire. Tanto è vero che i prodotti italiani di marchi francesi (Parmalat piuttosto che Galbani o Locatelli) non ne hanno risentito.

Piuttosto sarebbe adesso interessante vedere le grandi catene nazionali della GDO, anche con l’aiuto del sistema-paese, andare a loro volta all’estero per aprire punti vendita che privilegino il made in Italy esattamente come fanno francesi, tedeschi e olandesi. All’estero i prodotti italiani, seppur maggiormente ricercati dai consumatori, non risultano mai nelle posizione migliori degli scaffali dei supermercati spesso sovrastati dalla miriade di imitazioni che si accaparrano quote di mercato importanti grazie alla nostra assenza dal loro mercato di riferimento. E comunque c’è sempre il settore del discount, dove Eurospin e Lidl la fanno da padrona in Italia e devono temere solo l’investimento che da un anno a questa parte sta facendo il loro concorrente numero uno, Aldi.